Il primo viaggio di Sergio Mattarella dopo l'elezione alla Presidenza della Repubblica ha avuto come destinazione Palermo, la sua città, e Castellammare, dove si è raccolto in preghiera sulla tomba della moglie, Marisa Chiazzese e su quella del fratello Piersanti. Una trasferta avvenuta nel segno della sobrietà. Ha viaggiato su un normale volo di linea con una scorta ridotta. Una scelta ineccepibile, visto che non si trattava di uno spostamento legato alle sue funzioni di capo dello Stato. Politicamente molto corretto. Ma quanti l'avrebbero fatto? Le cronache sono piene di ministri e di figure più o meno importanti delle istituzioni che, con la scusa della sicurezza, utilizzano gli aerei di Stato per tornare a casa o andare in vacanza. Le cronache recenti ricordano un solo precedente, che risale ai tempi di Sandro Pertini. Il vecchio capo partigiano, come ha dimostrato nel suo settennato, ci teneva a mescolarsi alla folla come confermò, fra le altre cose, partecipando in prima persona al dramma di Vermicino. Quella di Mattarella sembra, invece, una scelta di rigore e di austerità. La stessa che aveva dimostrato con le poche parole pronunciate subito dopo l'elezione alla Presidenza della Repubblica e il successivo rientro a casa con la Panda grigia di proprietà della figlia. Non a caso anche ieri a Palermo si è tenuto alla larga da microfoni e taccuini e ha scambiato poche parole con la folla che l'aspettava sotto casa in via Libertà. Molto attento a separare il ruolo pubblico da quello privato e impegnato a rispettare le funzioni che la Costituzione attribuisce alla sua alta carica. Vedremo nelle prossime occasioni istituzionali come declinerà questa rigorosa impostazione. La sua rinuncia ai privilegi legati all'incarico ricorda molto da vicino le scelte che ha fatto Papa Francesco. Anch'egli per i suoi spostamenti preferisce le utilitarie e, come residenza, ha deciso Santa Marta rispetto ai sontuosi alloggi dei palazzi vaticani. Le cronache raccontano che non è difficile trovarlo a consumare i pasti con gli altri pellegrini ospiti del residence. I capi e capetti della nostra politica farebbero bene a riflettere su questi comportamenti. Quanti considerano i piccoli e grandi benefici legati alla carica come un segno del loro potere dovrebbero prestare maggiore attenzione a quello che accade intorno a loro. Un Presidente della Repubblica che viaggia su un volo di linea perché si tratta di una trasferta privata e non di una missione di Stato. Un Papa che rinuncia a tutto lo sfarzo che gli concede la storia millenaria della Chiesa. Molto più difficile, però, vedere un assessore che rinuncia all'auto blu con autista. Spendig review e sobrietà non si proclamano: si praticano.