ROMA. «Sono contento dell'indicazione di Mattarella, è l'uomo giusto per garantire il percorso delle riforme istituzionali». Giorgio Napolitano non nasconde con i giornalisti la sua stima per Sergio Mattarella e ne tesse le lodi uscendo dall'aula della Camera dove tra i primi ha votato tra tantissimi applausi e alcuni (pochissimi, in realtà) fischi.
«È una persona di assoluta lealtà, correttezza, coerenza democratica e alta sensibilità costituzionale», dice davanti ai taccuini. Ma poi salutando parlamentari e amici in Transatlantico approfondisce spiegando che Mattarella potrebbe essere l'uomo giusto per fare in modo che tanti dei suoi sforzi di questi nove anni al Quirinale non vadano in fumo. Le riforme appunto.
Dopo giorni di ripresa di contatto con l'attività parlamentare dal suo studio di senatore a vita a palazzo Giustiniani, oggi Napolitano è rientrato da protagonista a Montecitorio. Puntualissimo alle 15 si è materializzato nell'aula gremita della Camera per la prima «chiama» del voto per l'elezione del suo successore. Accolto da un lunghissimo applauso, questo si è ripetuto anche quando il senatore a vita ha deposto la sua scheda votata nell'urna. «Non mi fate domande proibite», si è schermito con i giornalisti che gli chiedevano come avesse votato. Parecchi parlamentari e Grandi elettori non hanno resistito alla tentazione di chiedere un selfie all'ex presidente, cosa vietatissima in aula. Tanto che la presidente della Camera Laura Boldrini è dovuta intervenire ricordando a tutti che che «in Aula non si fanno foto».
Ovviamente i due politici si conoscono da anni ma non benissimo, come ha confermato lo stesso Napolitano: «Sergio Mattarella lo conosco bene da quando era deputato, anche se lui per la verità ha partecipato a un'esperienza di governo successivamente al primo governo Prodi di cui ero ministro».
Ma Napolitano da politico esperto non si sbilancia su come andranno le cose e sembra piuttosto restare alla finestra per capire se «il metodo Renzi» funzionerà davvero. Per adesso sembra confermare di vivere con sollievo la sua vita da ex presidente e prudente avverte su chi insiste a proporgli Mattarella come fosse già capo dello stato: «sono contento in linea di principio di chiunque sia il mio successore», si limita a replicare ai cronisti parlamentari che gli chiedono ancora se Mattarella sabato sarà al Quirinale.
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