PALERMO. «C’è uno stallo nell’attività del governo. È arrivato il momento che qualcosa venga registrato e per questo motivo stiamo chiedendo un vertice a Crocetta»: Fausto Raciti dà voce a una vasta area del Pd indispettita da come sta nascendo la Finanziaria. Il segretario del Partito democratico rileva che «manca la discussione politica. Di Finanziaria non si parla se non in logica esclusivistica». Il riferimento è al fatto che l’assessore all’Economia, Baccei, non ha ancora illustrato ai partiti la sua bozza. Mentre Rosario Crocetta è intervenuto in fase di redazione, prima provando a scrivere una manovra direttamente a Palazzo d’Orleans poi provando a trovare una sintesi fra i progetti dell’assessore e il programma del governo. Ecco perchè la bozza, completata in assessorato da una settimana ma ora in fase di ampliamento, non viene ancora ufficializzata. Raciti però dà forza alle prime critiche mosse da Antonello Cracolici: «Sulle scelte che stanno maturando non c’è ancora stata condivisione col Pd. Le riforme non ci spaventano ma vorremmo che fossimo tutti d’accordo sulle ragioni che le ispirano e sulla loro pertinenza». Raciti chiede anche che «sulle partecipate venga istituito un tavolo specifico». Le prime indiscrezioni sulla manovra avevano già provocato le critiche di Udc, Pdr e Sicilia democratica. Sotto accusa soprattutto il taglio dello stipendio a sindaci e consiglieri comunali e la riduzione delle pensioni di chi lascerà gli uffici regionali dal 2015 in avanti. E ieri Totò Lentini (Sicilia democratica) ha contestato anche le norme che tagliano i fondi ai dipendenti regionali.