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Quirinale, Cuperlo: "Largo consenso farebbe bene alla democrazia"

Il parlamentare parla anche della legge elettorale: "Se se ne discute, vuol dire che nel partito c'è vita"

MILANO. Un largo consenso sul nome del prossimo Presidente della Repubblica può fare solo bene alla democrazia. Ne è convinto Gianni Cuperlo, parlamentare ed ex presidente del Pd, che a margine del convegno di Sel in programma a Milano ha commentato: «La questione del Quirinale si pone in termini paradossalmente abbastanza semplici. Bisogna che il Pd discuta i criteri e il profilo di una candidatura autorevole, autonoma e in grado di essere ciò che deve essere: il garante supremo della Costituzione, poi se su quella candidatura confluiscono altre forze politiche e c'è un largo consenso, un largo accordo accordo nel Parlamento, questo fa soltanto del bene alla democrazia italiana».

Il Pd sarà compatto per le elezioni del Presidente della Repubblica? «Mi auguro che ci sia una proposta unitaria, seria, autonoma. Sarebbe un elemento che darebbe maggiore equilibrio e garanzia al percorso che ci apprestiamo a fare questa settimana». «Sulla legge elettorale abbiamo avanzato delle proposte, in parte sono state accolte, in parte no. Abbiamo difeso le nostre posizioni, poi siamo in un partito, un partito è una comunità, si discute. Il problema dei partiti è quando non si discute, quando decide uno e basta. Se si discute vuol dire che c'è vita, oltre che su Marte anche nel Pd». Con queste parole il deputato del Pd Gianni Cuperlo, a margine della «Leopolda» di Sel in corso a Milano, ha commentato le tensioni interne al Partito Democratico, emerse nel corso della votazione sulla legge elettorale.

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