Giovedì 19 Dicembre 2024

Ars, sì all'esercizio provvisorio: via libera alla proroga per i precari

 PALERMO. L'Ars ha approvato all'unanimità, 67 i voti a favore, la proroga dei contratti dei lavoratori precari, tra cui i 20mila degli enti locali. Ok alla proroga anche per i lavoratori dei comuni in dissesto e pre-dissesto e per i dipendenti degli enti lirico-sinfonici. L'Ars ha approvato il bilancio provvisorio: 39 i voti a favore, 30 i contrari e due astenuti.Il bilancio provvisorio copre la spesa fino al 30 aprile di alcune capitoli rinviando alla legge di stabilità la chiusura dell'esercizio. Per far quadrare i conti, il governo ha ridotto le previsioni di entrata di circa un miliardo di euro, azzerando i fondi di riserva e riducendo il fondo per i residui attivi. Nel testo sono rientrate alcune norme che erano state stralciate dalla Presidenza dell'Ars perchè mancavano le relazioni tecniche, poi depositate. Tra queste le norme che stanziano 9 milioni di euro per gli stipendi degli ex Pip, 1,2 milioni per Sviluppo Italia Sicilia Spa, l'ok ai fondi per l'ex tabella H fino al 30 giugno, 800 mila euro per le Terme di Sciacca e 1,5 mln per l'Esa. Via libera anche a un mutuo da 145 mln per il finanziamento di quota parte delle spese di investimento dei comuni e delle Province, rinvio di un anno dell'armonizzazione dei sistemi contabili di Regione, Ars ed enti con quello dello Stato. Camere commercio, Ars rinvia esame testo. Rinviato a mercoledì prossimo l'esame all'Ars del disegno di legge sulle Camere di Commercio. Lupo: norma Pd rilancia Mandralisca e altri musei. "Grazie alla norma proposta dal Pd, e approvata oggi dall'Ars, il Museo Mandralisca di Cefalù, l'Istituto del Papiro di Siracusa, il museo delle Marionette di Palermo e la Fondazione Piccolo di Capo d'Orlando, potranno rilanciare la propria missione culturale accedendo allo specifico fondo Irfis". Lo dice il parlamentare regionale Pd, Giuseppe Lupo. "Questa norma - sottolinea Lupo - è un atto concreto a sostegno di istituzioni culturali che rappresentano un importante fattore di attrazione turistica di sviluppo". Armonizzazione contabile, la Regione prende tempo. La Sicilia prende tempo sull' armonizzazione dei sistemi contabili. Una norma approvata questo pomeriggio dall'Assemblea regionale siciliana rinvia di un anno l'applicazione dei principi previsti dal decreto-legislativo 118 del 2011, modificato e integrato dal Consiglio dei ministri lo scorso agosto. In base alla norma, inserita nel bilancio provvisorio votato dall'Ars, l'armonizzazione contabile per la stesura dei bilanci di Regione, enti locali ed enti strumentali siciliani partirà dal 1 gennaio del 2016 e non da quest' anno. Anche l'Assemblea siciliana armonizzerà il proprio sistema contabile con quello dello Stato a partire dal primo gennaio 2016; l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, si è rifiutato di avallare un emendamento che toglieva all'Ars il vincolo temporale, creando qualche tensione nella maggioranza. Il Dl 118 prevede anche controlli più stringenti sui bilanci, affidandoli a un collegio dei revisori contabili che opererà in stretta sinergia con la Corte dei Conti. A spingere per il rinvio dell'armonizzazione contabile è stata anche l'Anci Sicilia, l'associazione dei comuni dell'isola. La Regione si aspetta il riconoscimento da parte dello Stato di 1,7 miliardi e nel bilancio provvisorio, approvato questo pomeriggio dall'Assemblea regionale, ha previsto un accantonamento negativo pari a questa cifra. Si tratta delle ritenute sui redditi delle persone fisiche che hanno residenza fiscale in Sicilia ma la cui gestione avviene fuori dall'isola: per il 2015 la Regione stima appunto 1,7 miliardi. Parlando della norma il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha parlato di un «pre-contenzioso». «È una norma che ha un valore simbolico e lancia un messaggio forte al governo di Roma», ha detto l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei. «La richiesta è legittima - ha aggiunto l'assessore in Assemblea durante la votazione - non andremo con il piatto in mano, la somma è calcolata per chiudere in tranquillità il bilancio».

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