PALERMO. Subito un rinvio per l'esercizio provvisorio, la legge che dovrà sbloccare la spesa della Regione. L'Ars, tornata a riunirsi stamani dopo la pausa natalizia, non ha votato neppure un articolo. Se ne riparlerà di pomeriggio. Il Parlamento si è fermato in attesa che le commissioni recuperino alcune norme stralciate nei giorni scorsi ma di grande peso. La presidenza dell'Ars aveva ritenuto incomplete le norme che finanziano i Pip di Palermo e varie società partecipate come Sicilia e Servizi e le Terme di Sciacca. Secondo i vertici dell'Ars mancavano le relazioni tecniche con cui si certifica la copertura della spesa. In bilico anche vari finanziamenti a enti che si muovono nell'orbita della Regione e della ex Tabella H. Le norme sono state rispedite in commissione. E oggi le commissioni Bilancio e Lavoro le stanno riesaminando per tentare di riapprovarle in tempo e reinserirle nel testo del l'esercizio provvisorio. Nell'attesa, il Parlamento si è fermato ancora. Protesta precari davanti all'Ars, in 36 optano per addio bacino. Proprio davanti Palazzo dei Normanni sono radunati centinaia di ex Pip, polizia e carabinieri presidiano il portone d'ingresso. La spesa, relativa ai primi 4 mesi del 2015, è pari a 9 milioni di euro (2,25 mln al mese) per 2.774 precari ex Pip, per un assegno mensile pro-capite di 832 euro oltre agli assegni per il nucleo familiare e 3,77 euro ad operazione a favore dell'Inps quale ente erogatore per conto dell'amministrazione regionale. Nella relazione tecnica, la dirigente generale del dipartimento Anna Rosa Corsello, scrive che "a fronte di uno stanziamento pari a 10 milioni di euro sono pervenute soltanto 36 istanze di fuoriuscita in relazione alle quali, tenuto conto dell'importo pro-capite (25 mila euro) può essere ritenuta sufficiente, per le finalità previste, la somma di 900 mila euro". La norma, spiega la dirigente, "non prevede oneri te in bilancio". Spunta norma fondi a beni culturali. Un emendamento al ddl provvisorio, presentato dall'assessore all'Economia Alessandro Baccei e all'esame della commissione Bilancio dell'Ars, prevede contributi per le associazioni culturali. Si tratta di circa 900 mila euro. La norma era stata "congelata" dagli uffici dell'Ars, con questo emendamento il governo prova a rilanciarla. I contributi, ai sensi dell'art.128 della legge regionale 11 del 2010, sono destinati a chi ha dato avvio all'attività prevista nel 2014 e viene autorizzato a proseguire l'attività fino al 30 giugno del 2015.