ROMA. Non si placa la polemica sulla norma che esclude la punibilità entro una soglia del 3% di evasione sull'imponibile, inserita nel decreto fiscale e poi ritirata dal premier. Il viceministro all'Economia Casero parla di un 'pasticcio' ma chiarisce, 'io non c'entro nulla. Nel decreto arrivato al pre-consiglio quel tetto non c'era'.L'ex ministro Vincenzo Visco commenta, la norma 'non ha senso' ma il decreto introduce 'una depenalizzazione di tutto'. Durissimo Fassina: 'Quella norma è agghiacciante. Sono colpito e preoccupato per il deficit di autonomia e la marginalità che il ministero dell'Economia ha dimostrato e per la disinvoltura di Renzi'. Di Maio (M5S) attacca a sua volta: 'Il premier ci prende in giro'.. "Renzi non sapeva niente della legge che avrebbe aiutato Berlusconi. Voi gli credete?". Lo chiede via Twitter il segretario federale della Lega, Matteo Salvini. Casero, un pasticcio ma non l'ho fatto io - ''Io non c'entro nulla. Ho seguito il decreto in Parlamento. Poi il ministero dell'Economia ha mandato il testo al pre-consiglio cinque giorni prima dell'approvazione. Ed era un testo molto più asciutto. Nel decreto arrivato su quel tavolo quel tetto non c'era'', e tuttavia ''non c'è alcun interesse politico in tutto questo. Piuttosto, mi sembra un pasticcio''. Così, in un'intervista a Repubblica, il viceministro all'Economia Luigi Casero, in merito alla norma che esclude la punibilità entro una soglia del 3% di evasione sull'imponibile. ''Quel decreto è cambiato, a Palazzo Chigi o in consiglio dei ministri'', rileva Casero. ''Il testo è stato ampliato. E fra l'altro non è quella l'unica novità inserita. Il ministero dell'Economia, in ogni caso, riteneva che fosse necessario mantenere il testo iniziale''. Però, aggiunge, ''si può rimediare velocemente. Si toglie quella parte e il problema è risolto'' Blog Grillo, Berlusconi ventriloquo, Renzi burattino - "Non sono stato io!" biascica Renzi dopo essere stato beccato ancora una volta nel talamo delle larghe intese insieme al suo amato Silvio". E' quanto si legge in un post sul blog di Beppe Grillo che, sul caso della norma salva-Berlusconi definisce l'ex premier "il ventriloquo" e Matteo Renzi "il burattino". E, sottolinea, "la modifica non può essere sfuggita all'occhio "vigile" di Antonella Manzione. Anzi, invece di tirare fuori fischietto e paletta, sembra proprio che la Manzione ci abbia proprio messo lo zampino". "Non sono stato io e, comunque, l'articolo 19 bis del decreto legislativo sui rapporti tra fisco e contribuente, che sostanzialmente depenalizza le evasioni sull'imponibile di iva o imposte sui redditi non superiori al 3%, e rimette in sella il Cavaliere sanando la sua condanna, è stato piazzato lì a sua insaputa. Eppure quel'articoletto non c'era nel testo uscito dal ministero dell'Economia e arrivato sul tavolo del consiglio dei ministri il 24 dicembre. Chi è stato, dunque, a piazzare questo mega regalo natalizio per i grandi evasori, Berlusconi in testa?", sottolinea il post, individuando in Antonella Manzione la sospetta autrice della norma salva-Berlusconi. "Renzi ha provato a giustificarsi dichiarando che una nuova legge non potrebbe consentire di cancellare una condanna passata in giudicato, ma la realtà è che l'articolo 19 bis è una furbata che consentirebbe di annullare i 4 anni inflitti a Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset. Estinto il reato penale, per Silvio si schiuderebbero le porte del ritorno in politica. Così il loro amore potrebbe finalmente uscire dalle segrete stanze del Nazareno ed essere dichiarato alla luce del sole", si legge ancora nel post, intitolato "Il burattino Renzi" e firmato da "M5S Parlamento". Quindi il post conclude: "Se ci fosse ancora qualcuno che si chiede perché il governo ha bloccato la legge sul conflitto d'interessi alla Camera, o quella sull'anticorruzione al Senato e fatto regali alle concessionarie (tra cui Mediaset), la risposta adesso viene servita su un piatto d'argento. Perché Renzi è Berlusconi, e viceversa".