ROMA. «Questo è un paese strano. Ha un tasso di disoccupazione da paura, in crescita costante, con una media di oltre il 20% in tutto il Mezzogiorno: una situazione per cui sarebbe prioritario creare lavoro e, invece, la preoccupazione principale sembra essere quella di licenziare». Lo afferma il senatore di Sel Luciano Uras, capogruppo in commissione bilancio di Palazzo Madama, aggiungendo che «dopo le ulteriori norme di liberalizzazione dei licenziamenti nell'impresa privata, oggi si vuole, partendo dal deprecabile e intollerabile caso di assenteismo dei vigili di Roma, aggredire l'occupazione nel pubblico impiego. Obiettivo il solo contenimento della spesa pubblica. Purtroppo, si ricordano i dipendenti pubblici solo quando hanno comportamenti negativi e si dimenticano quando invece fanno, come la maggior parte di loro, il proprio dovere, fino anche all'eroismo». «L'Italia - prosegue - ha bisogno di altro, di progettualità nuova, di investimenti funzionali a valorizzare le risorse umane e produttive nazionali, di un sistema pubblico efficiente, di dirigenti e operatori della P.A. pienamente coinvolti in una vera riforma dell'apparato burocratico. L'unica cosa di cui non abbiamo bisogno invece - conclude Uras - sono nuove emorragie occupazionali».