ROMA. Non deve essere «un tecnico, perché avrà il compito di difendere l'Italia dai tecnici dell'Ue», nemmeno «uno che ha in tasca la tessera del Pd», e «il protagonista del gioco della politica com'è stato Napolitano». È l'identikit per il prossimo Capo dello Stato del capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, in un'intervista al Corriere della Sera.
«L'accordo tra Pd e FI - dice - porterà a una legge elettorale ipermaggioritaria e a una riforma della Costituzione che renderà più forte ed efficiente l'esecutivo. Di conseguenza è scontato che il Colle debba per forza garantire imparzialità e fare da contrappeso ai poteri, più rafforzati, del governo».
Quanto alla tenuta del voto di Fi, Romani afferma che «non ripeteremo il canovaccio dell'elezione dei giudici di Consulta e Csm. Ai nostri parlamentari non arriverà l'indicazione di un nome su un foglietto. Io e il mio collega Brunetta garantiremo a ciascuno dei nostri che sarà partecipe e protagonista della scelta del nuovo capo dello Stato».
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