ROMA. «Noi non abbiamo nè da fare nomi nè da porre veti», ma quella di presidente della Repubblica «non è una carica onorifica» e «non si tratta di un 'mestierè per persone estranee alle istituzioni». Lo afferma Angelino Alfano, ministro dell'Interno e leader del Nuovo centrodestra, rispondendo al Corriere della Sera sui candidati al Colle. A suo avviso dovrà essere «una personalità che non abbia scheletri nell'armadio, che abbia esperienza istituzionale e possibilmente sia non troppo in là con gli anni, per dare un minimo di coerenza al ringiovanimento della Repubblica che si è innescato con gli ultimi governi». La scelta non è, aggiunge, «una questione di partito. È evidente che il Partito democratico ha una forza numerica in questo Parlamento tale da giustificare legittime aspirazioni, ma non credo che in questo momento servano candidati con lo spillino del partito». No, quindi, a un nome deciso dall'assemblea Pd: «Occorrerà che vi sia un lavoro preventivo per individuare una personalità che possa essere votata dal Pd e dalle principali forze del centrodestra». Alfano spiega di non aver ancora affrontato il discorso con Renzi, e che con Berlusconi «non è cominciata nessuna fase di ricerca di accordo», ma i partiti aderenti in Europa al Ppe «dovrebbero consultarsi e cercare una via comune».