ROMA. «Abbiamo chiuso e riaperto gli scatoloni due volte, e questa è quella che vale, perchè indietro non si torna davvero». In un colloquio con il Corriere della Sera, Clio Napolitano, moglie del presidente della Repubblica, parla del trasferimento in corso dal Quirinale alla loro casa di Roma, affrontato con «serenità e normalità».
«Non sta succedendo niente di straordinario, qui. C'è un pò di confusione, ma è la stessa che si crea in ogni famiglia al momento di un trasloco - spiega - tutto è ormai tranquillo. Giorgio, come aveva fatto un anno e mezzo fa, ha rimandato nel nuovo studio di Palazzo Giustiniani (che è poi quello che occupava Scalfaro dopo aver lasciato il Quirinale, ndr) una parte delle proprie carte. Il resto va nel nostro vecchio appartamento al rione Monti, in via dei Serpenti, dove abitavamo prima».
Rispondendo a chi le attribuisce un ruolo iperprotettivo nei confronti del marito, la signora Clio si limita a osservare che «lo sorveglio con l'attenzione che può reciprocamente scattare in qualsiasi coppia. Niente di più e soprattutto niente di condizionante, per lui», che fa lo stesso per lei: «Se me ne occupo io è perché non abbiamo delle persone di servizio cui rivolgerci, all'interno dell'abitazione».
Una residenza più piccola, in un edificio laterale rispetto a quello dell'area quirinalizia dove hanno sempre vissuto i presidenti, nella quale Napolitano ha scelto di trasferirsi cinque anni fa.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia