ROMA. «Il Jobs Act, come approvato dal governo, è caratterizzato da due elementi: uno costituisce un salto di qualità assoluto per ciò che riguarda i licenziamenti collettivi e invece c'è un compromesso per ciò che riguarda i licenziamenti individuali. Ciò spiega gli elementi di consenso e anche alcune riserve avanzate dal NCD che però rispetto al complesso del provvedimento non risultasconfitto». È il commento di Fabrizio Cicchitto al Jobs act uscito ieri dal Consiglio dei ministri. «Gli elementi innovativi - spiega - sono indubbi e ciò spiega la durissima opposizione della Cgil. Rispetto a questo provvedimento forze politiche di centrodestra collocate all'opposizione - da Forza Italia alla Lega a Fratelli d'Italia hanno poco da dire perchè comunque il risultato raggiunto con questo governo va al di là di ciò che fu realizzato nel passato da governi di centrodestra. È evidente che insieme a nuove regole per il lavoro - prosegue l'esponente di Ncd - occorre una nuova politica economica con tagli più marcati di quelli contenuti nella legge di stabilità alla spesa pubblica e conseguente riduzione di pressione fiscale. Infatti non si può dire come fa Forza Italia meno tagli alle tasse e non accompagnare questa giusta richiesta da parallele proposte di riduzione della spesa altrimenti i conti saltano tutti per aria». «Renzi per Natale fa ingoiare l'articolo 18 cosi com'era. Purtroppo nel 2015 - oggi sappiamo la verità - non si creeranno nuovi posti di lavoro. Renzi come sempre predica bene ma razzola male». Lo scrive in una nota Daniela Santanchè (Fi): "Da Forza Italia giunge lo stesso ritornello senza senso sul Jobs act. La miglior risposta sono i fatti e i decreti attuativi varati dal Consiglio dei ministri.Cambiare spaventa chi non ha il coraggio di comprendere che ilmondo gira a una velocità almeno doppia rispetto agli egoismi e agli individualismi. L'Italia ha tutte le carte in regola, grazie al Jobs act, per ripartire con un mercato del lavoro che guarda ai giovani e alle imprese. Forse chi in passato non ha avuto questa lungimiranza ha ora la coda di paglia?». Lo afferma in una nota Matteo Colaninno (Pd).