«L’annuncio dell'assessore Baccei sui diecimila stipendi a rischio tra qualche mese, dato alla vigilia di Natale, è assolutamente fuori luogo. Il governo ne discuta con i partiti, si mettano finalmente al lavoro. Ma evitino di fare terrorismo psicologico. Così rischiano solo di frenare ulteriormente i consumi»: è il duro giudizio di Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia, dopo l'approvazione in giunta del bilancio provvisorio. L'assessore all'Economia ieri in conferenza stampa ha annunciato che senza le riforme, la Sicilia non riceverà aiuti dallo Stato e dal primo maggio la Regione non potrà pagare gli stipendi di regionali e dipendenti di enti e partecipate. Insomma, questa volta sembra che la Sicilia sia arrivata sull'orlo del baratro. «La cosa che mi preoccupa di più è la mentalità ragionieristica degli assessori all'Economia che lavorano in Sicilia. Non dovrebbero solo tenere a posto i conti e il bilancio, ma preoccuparsi anche di sviluppo, dell'economia della Regione. Annunciando queste notizie catastrofiche la vigilia di Natale, che contributo si può dare all'economia siciliana? Se fossi un impiegato regionale, sapendo che tra quattro mesi lo stipendio sarà a rischio, invece di andare in giro a fare acquisti ci penserei due volte. L'economia è in ginocchio, quotidianamente chiudono decine di imprese, quale aiuto si sta dando in questo modo? Questo sembra terrorismo psicologico, ripeto. Ci sono diecimila lavoratori che si porranno il problema. Penso che anche dal punto di vista strategico sia stato un errore sia per il tempo che per il modo con cui è stata comunicata la notizia. Bisogna fare le riforme? Le facciano, Baccei chiuda i capigruppo in una stanza e dica loro come stanno le cose, poi si mettano subito al lavoro».