Una legge di stabilità antimeridionalista e che colpisce soprattutto le piccole imprese del Sud. Tonino D'Alì, senatore di Forza Italia, va dritto al punto. «In vent'anni, durante i quali ho passato diverse notti sulle carte, non ho mai visto una legge che penalizzi tanto il Meridione». Perché il Sud è danneggiato dalla legge appena approvata? «Innanzitutto perché è stato perpetrato un vero e proprio scippo ai danni del Sud: sono previsti tre miliardi e mezzo di fondi Pac in meno, un miliardo e due dei quali sono stati sottratti alla Sicilia. A questi si aggiungano 500 milioni in meno di cofinanziamento, che significano un miliardo circa di investimenti sul territorio. C'è stata poi un'aggressione al settore agricolo che nel Sud è ancora un settore portante». In cosa consiste questa aggressione? «Si conferma l'Imu in agricoltura, si riduce la quota di gasolio agevolato, aumentano le accise sullo stesso carburante. Un piccolo spiraglio è stato ottenuto con la decontribuzione per le nuove assunzioni, ma in agricoltura - al contrario di tutti gli altri settori - questa misura è finanziata a valere su fondi propri. In pratica, mentre per gli altri comparti le risorse derivano da fondi Pac, in agricoltura no. Anche questa è una grave penalizzazione per il Sud». L'INTERVISTA INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA