PALERMO. Nel giorno in cui la giunta rinvia il bilancio e l’Ars sprofonda nella paralisi, gli unici a brindare sono i precari. In particolare i 3.200 ex Pip di Palermo che ottengono dall’assessore Bruno Caruso la garanzia di un immediato stanziamento di 11,6 milioni: tanti quanti bastano per le buste paga di dicembre (che però arriveranno a gennaio) e per i primi tre mesi dell’anno.
Brindano anche gli oltre duemila dipendenti di ruolo e precari dei consorzi di bonifica, i 460 trattoristi dell’Esa e i forestali che non hanno ancora completato le giornate lavorative annuali: per tutte e tre le categorie l’assessore all’Agricoltura, Nino Caleca, ha individuato 13 milioni e mezzo per pagare gli stipendi. Nei consorzi di bonifica l’attesa andava avanti da sei mesi.
Situazione diversa per i 20 mila precari dei Comuni. Per loro è arrivata da Roma una deroga che permette una proroga annuale ma l’Ars deve emanare una leggina e non può che farlo insieme all’esercizio provvisorio. E i sindacati protestano per i ritardi: «Come al solito la politica fa concludere l'anno ai precari in una condizione di profonda incertezza - commentano Claudio Barone e Gianni Borrelli della Uil -. Il ritardo con cui il governo regionale sta lavorando alla bozza di bilancio e all'esercizio provvisorio fa sì che la proroga dei precari, se tutto va bene, si discuterà il 30 dicembre. A 24 ore dalla scadenza dei loro contratti».
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