ROMA. "Contro la corruzione ognuno deve fare la sua parte e l'onestà deve tornare ad essere un valore". Lo dice la presidente della Camera, Laura Boldrini, a una piccola folla radunata davanti a Montecitorio a margine dell'iniziativa 'Montecitorio a porte aperte'. "Non tutti sono uguali, la generalizzazione non serve", aggiunge.
Di contrasto alla corruzione parla anche il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, intervistato dal Messaggero. "Secondo me bisogna applicare alla corruzione gli stessi strumenti che oggi usiamo per il contrasto alle mafie. E' per questo che a mio avviso i provvedimenti messi in cantiere dal governo non sono sufficienti". E ancora: "Credo che l'iniziativa del governo sia apprezzabile ma ancora troppo timidi gli interventi normativi nel contrasto alla corruzione. Anche perché questi interventi, apprezzabili ma minimali, potevano essere affidati a un decreto legge. Se si è scelta la strada del disegno di legge, con tempi più distesi, allora si può fare di più". "La principale novità - continua Roberti - mi pare legata al fatto che non sarà più possibile accedere al patteggiamento se non restituisci i beni ottenuti con la corruzione". L'aumento delle pena? "Va bene, ma non è un grande risultato. Passare una pena edittale dagli attuali 4 anni di minima e 8 di massima a 6/10 è qualcosa. L'intervento che blocca la prescrizione tra un grado e l'altro di giudizio ricalca un progetto del Pd su cui sono stato audito". "Preferivo il progetto presentato dai Cinque stelle che prevede la cessazione della prescrizione una volta che viene esercitata l'azione penale".
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