ROMA. «Il punto vero per evitare operazioni illecite è la trasparenza. I candidati, i partiti, le fondazioni devono mettere in chiaro tutti i finanziamenti che ricevono. Così come accade per le pubbliche amministrazioni con il decreto 33 del 2013, tutto dovrebbe essere pubblico e andare online». Per il presidente dell' Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, intervistato da QN, «si dovrebbe fare in modo che tutta la contabilità dei partiti e delle fondazioni, e non solo i contributi ricevuti, dovesse andare online». Parlando della legge elettorale, «non credo che le preferenze siano il male assoluto: accompagnato da un sistema di assoluta trasparenza dei finanziamenti, con la previsione di meccanismi di controllo reali e di sanzioni severe, questo meccanismo può essere bilanciato e reso quindi accettabile. Ma senza è oggettivamente un rischio», avverte Cantone. Le preferenze «sono un'arma a doppio taglio. Ci sono delle scelte politiche che non possono essere lasciate in toto alle segreterie dei partiti, però è pur vero che le preferenze sono il meccanismo che più di ogni altro porta alla corsa ai finanziamenti per aiutare la campagna elettorale: qui può inserirsi la consorteria criminale». «Le liste bloccate - prosegue il magistrato - hanno un senso se le primarie sono regolamentate in modo rigoroso. Se invece come oggi sono consultazioni informali ma non c'è nessun meccanismo di controllo, allora c'è un rischio: si potrebbero perturbare ancora più facilmente, non essendo il voto di scambio neppure un reato, nelle primarie informali».