ROMA. Nessuna ritirata, nessun ripiegamento: il Movimento 5 Stelle continua ad essere "un ideale e un ideale è un sogno che cammina". Dunque, dice Beppe Grillo dal suo blog, "non fermeranno il nostro sogno".
Con buona pace di Renzi convinto che ormai "Grillo salta" e che si sia aperto un varco per dialogare con chi nel Movimento "non ritiene più il blog come la propria bussola". Il rischio di un'offensiva nei confronti dei Cinque Stelle dopo il terremoto che ha sconvolto il Movimento negli ultimi giorni era una conseguenza che i Cinque Stelle hanno messo in conto ed anche per questo, fatta pulizia, ora chiamano la tregua nella battaglia intestina che sta infuocando il Movimento.
La nascita del nuovo 'direttorio', la 'cacciata' di Pinna e Artini, con la coda di veleni per la loro 'deportazione' al Misto senza un preventivo assenso del Gruppo parlamentare, rischia infatti di far esplodere i gruppi parlamentari che ora reclamano una pausa di riflessione. Domenica ci sarà anche l'adunata del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (che chiede ai parlamentari di prendere in mano la situazione e di decidere cosa vogliono fare), e il rischio che la riunione, aperta a tutti gli amministratori e parlamentari del Movimento, possa trasformarsi in un nuovo spartiacque divisivo tra i Cinque Stelle è alto.
Intanto, a Roma - si vocifera - potrebbe arrivare anche Gianroberto Casaleggio. Alla riunione congiunta di deputati e senatori di questa settimana si cercherà di placare gli animi. "Non voglio sentir parlare di espulsioni: abbiamo tante altre cose di cui discutere" annuncia il capogruppo alla Camera, Andrea Cecconi, uscito quasi indenne dalla raffica di veleni che gli è piovuta addosso per aver proceduto, scavalcando il Presidente del gruppo, Alessio Villarosa, al trasferimento di Pinna e Artini al Misto nella totale mancanza di comunicazione con il suo gruppo.
"Cecconi si è sacrificato per il bene del Movimento ma ora è bene che si faccia tutti un passo indietro" commenta un 'falco' come Andrea Colletti. "Questo e' un periodo particolare, e non per il M5s ma per il Paese: ci sono questioni impellenti da affrontare come il capitolo delle riforme, legge elettorale elezione del Capo dello Stato. Di questo il M5s deve discutere non di espulsioni" mette le mani avanti il capogruppo della Camera. Non che la questione rendicontazioni, 'madre' di tutte le espulsioni, non sia all'ordine del giorno della riunione.
Ma anche su questo ci sarà un chiarimento: tanto che alcuni degli stessi 'dissidenti' che avevano smesso di comunicare le loro 'restituzioni' al sito apposito, piano piano si stanno adeguando. Ad oggi i deputati in 'ritardo' sulla comunicazione delle loro spese sarebbero solo una decina. Si è messa in regola, tra gli altri, Patrizia Terzoni che, su Fb, si rammarica: la restituzione doveva "rovinare il sonno agli altri deputati e senatori. E invece sta diventando motivo di guerre intestine e di un gioco al massacro".
Cecconi ammette: "Ci sono stati strappi importanti in questi giorni ma ora bisogna mettere da parte le emozioni, la rabbia e parlare di altro. Perché ora il M5s stiamo cercando di cambiarlo: abbiamo aperto una nuova pagina, abbiamo avviato un cambiamento".
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