ROMA. Avviata sul blog di Beppe Grillo la procedura di espulsione di due deputati, Massimo Artini e Paola Pinna dal m5s. Gli iscritti cinquestelle dovranno votare a favore o contro l'espulsione motivata dalla «violazione del codice di comportamento sulla restituzione di parte dello stipendio».
«Quanto apparso poco fa sul blog di Grillo è falso. Per non parlare di quella che è una vera e propria sospensione dello stato di diritto. Il sondaggio sull'espulsione è una violazione delle regole perchè non passa dall'assemblea, perchè si danno informazioni false e perchè c'è solo una versione». Così Paola Pinna, deputata M5S sottoposta a procedura di espulsione, sulla sua pagina Facebook. «Non è vero che mi son tenuta i soldi ma ho versato la parte prevista a Fondo di garanzia per le Pmi e Caritas», afferma.
Intanto, il deludente risultato delle regionali suona come un segnale di tromba per la carica della cavalleria della dissidenza dentro il Movimento 5 Stelle. L'ostentato rifiuto di avviare un'analisi critica sulla debacle elettorale esaspera gli animi di quella parte del Movimento che da tempo critica modi e scelte della linea politica con il risultato di riaccendere uno scontro interno che per mesi sembrava, se non sopito, tenuto sotto controllo. Accesa la miccia contro il 'diktat' del divieto di andare in Tv, la sommossa interna monta e torna a guardare al raduno del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, del 7 dicembre come l'emblema di un nuovo modo di essere del Movimento.
Un modo mal digerito dai vertici 5 Stelle che, guarda caso, proprio oggi decidono di 'armarè il blog di Grillo a pallettoni contro il sindaco rivoluzionario. Il casus belli è sempre l'inceneritore, quello che il sindaco pentastellato non è riuscito ad evitare nonostante fosse il punto qualificante del suo programma elettorale. Un attacco fuori contesto che viene presto messo sotto i riflettori. Il blog pubblica infatti una lettera dell'ambientalista Walter Ganapini che contesta al sindaco di non aver fatto il necessario «per impedire» l'avvio del forno. Peccato che la lettera fosse dell'agosto 2013. Pizzarotti parla apertamente di «pretesto» e punta l'indice sullo staff di comunicazione. «Mi spiace Beppe - scrive - ma il problema dei tuoi invisibili ma ben noti cortigiani è che pontificano sul lavoro degli altri..attaccano le persone nascondendosi dietro la tastiera, senza fare autocritica quando la necessità è reale, vedi le Regionali».
È guerra dichiarata, insomma, e totale. Il capogruppo in Comune, Marco Bosi, sbeffeggia gli autori: «Ma il Ganapini che scrive sul Blog di Grillo non sarà mica lo stesso condannato dalla Corte dei Conti? Un condannato che scrive sul sacro blog? Lesa maestà!». In questo contesto Grillo riesce ad ottenere l'esatto contrario di quanto si prefiggeva. Sul blog la base si scatena, gli attivisti delusi si fanno sentire e criticano la scelta di attaccare 'il Pizzà. L'evento del 7 dicembre, «aperto a tutto il MoVimento» per presentare il nuovo Statuto del Comune, primo in Italia ad aver inserito il Referendum senza Quorum e 13 consigli di cittadini volontari, temi fondativi del Movimento, rischia ora di trasformarsi davvero in una Leopolda a 5 Stelle. I parlamentari escono allo scoperto. «Mi sono iscritto da tempo» chiarisce, ad esempio, Massimo Artini. Anche Tancredi Turco confessa di aver sciolto la riserva, andrà. Walter Rizzetto lo annuncia anche su Fb: «Sarà un incontro nel quale potremo parlare di molte cose, in modo schietto e genuino». Il deputato friulano continua inoltre a guidare la fronda dei 'dissidentì della Tv: dopo la sua apparizione oggetto di scomunica di Grillo oggi anche i colleghi Sebastiano Barbanti e Tancredi Turco rompono le righe e partecipano ad un Talk politico. Ma il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ribadisce la linea ufficiale: «Per dare una risposta all'astensionismo si deve stare sempre più tra i cittadini, non in Tv».
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