ROMA. «Berlusconi, da sempre, nella vita da imprenditore e poi dalla discesa in campo nella politica, mille volte è stato dato per sconfitto, addirittura per finito. Non si è mai dato alla fuga, nè si è nascosto confidando nella buona creanza e nella misericordia del destino. Ha dato campo, e ha vinto. Per questo noi non dobbiamo mai avere paura di elezioni, di confrontarci con il consenso del popolo». Lo scrive 'Il Mattinalè del gruppo Fi della Camera. «Non abbiamo paura del voto. Neanche un pò», si legge ancora. «Abbiamo questo vizio democratico di fondo. Non vogliamo presidenti del Consiglio eletti da segreti conciliaboli o riffe private. Amiamo questa cosa che si chiama libera scelta del popolo - si legge ancora - Medico cura te stesso. Renzi vuol farci la lezioncina. Dice che la legge elettorale che ha in mente lui, e vuole imporre leoninamente, è fatta per consentire che la sera stessa del voto si sappia chi ha vinto e governerà. Ottimo. Ma non si accorge che mentre dice questa bella cosa, ci vuole arrivare attraverso la negazione dello scopo che proclama? Si comporta come uno che volesse eliminare la pena di morte dalla faccia della terra a colpi di ghigliottina o di sedia elettrica. La democrazia funzionante, pulita non può nascere da decisioni antidemocratiche, sostenute con il voto striminzito di un Parlamento la cui composizione è in radice anti-democratica, per di più agli ordini di un despota fiorentino scelto da una kermesse privata. Umiltà, figliolo».