ROMA. «Noi siamo sicuri della necessità di cambiare l'Ue ma prima dobbiamo cambiare noi stessi. Dobbiamo dare un messaggio di cambiamento radicale». Così il premier Matteo Renzi a Business Europe, l'incontro dei presidenti di Confindustria europei. Sul mercato del lavoro «l'idea è quella di provocarvi: liberiamo il sistema tradizionale italiano, l'articolo 18 simbolo di una tradizione italiana ora non è più un ostacolo e possiamo ridurre le imposte». «Ci sarà un decreto attuativo a gennaio dopo che l'ultimo voto in Parlamento sarà il 9 dicembre».
«Noi sosteniamo Juncker solo dopo la sua decisione di fornire un messaggio di cambiamento con piano di investimenti. Lo vedremo, la priorità è di scorporare nei 300 miliardi gli investimenti da deficit», ha aggiunto Renzi, insistendo sulla necessità della crescita e di un «nuovo paradigma» per l'Europa.
Il premier ha parlato anche della riforma della legge elettorale. «In Europa se c'è un accordo tra i partiti è tutto chiaro, in Italia non è così e quindi preferirei evitare le coalizioni». Le riforme in Italia sono come «una password» per sbloccare il sistema e «il cambiamento radicale deve avvenire attraverso 7 riforme». Il premier Matteo Renzi, incontrando al Business Europe i presidenti di Confindustria europei, elenca le 7 priorità del governo: la riforma della scuola, «per me è la prima», la fiscalità che «va semplificata anche perchè in Italia è impossibile renderla più difficile», la riforma della P.A, della giustizia civile, la riforma del lavoro, quella della legge elettorale e del Senato.
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