ROMA. Un pezzo di carta che non può essere smentito, un documento firmato da Jean Claude Juncker in persona e dal suo vice Frans Timmermans. Destinatari: Matteo Renzi (in qualità di presidente di turno dell'Ue) e il vertice dell'Europarlamento, il socialista tedesco Martin Schulz.
Così Avvenire dà notizia della lettera inviata a Roma via mail il 12 novembre, di cui sono entrati in possesso anche Messaggero e Secolo XIX, con l'illustrazione del programma per il 2015 della nuova Commissione Ue.
Dieci punti, ma una priorità assoluta: «Una nuova spinta per il lavoro, la crescita e gli investimenti».
Un impegno tradotto in tre obiettivi: il pacchetto da 300 miliardi pronto entro la fine del 2014, la rivisitazione della strategia 2020, la semplificazione delle regole comunitarie. In quattro pagine, commenta Avvenire, non una parola su austerità e controllo dei conti. Anzi, il punto 5 addirittura si spinge a promuovere «una più profonda e giusta unione monetaria ed economica» che passa anche per il lavoro di «rivisitazione» (traducibile anche come «verifica») del «six pack» e del «two pack», i regolamenti sulla riduzione del debito e del deficit che tengono per la gola i Paesi del Sud Europa, Italia in testa.
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