Venerdì 22 Novembre 2024

Trivelle in Sicilia, stop ai permessi
Governo e maggioranza battuti all’Ars

PALERMO. Governo e maggioranza battuti all'Assemblea regionale siciliana al loro primo banco di prova dopo la formazione del Crocetta ter: un'aula semi-vuota, dove era presente poco meno di 1/3 dei parlamentari, ha votato due emendamenti a una mozione (M5s e centrodestra) che impegna il governo Crocetta a sospendere tutte le autorizzazioni di ricerca e di prelievo di idrocarburi sul territorio regionale attualmente in corso di Via, nonché quelle già rilasciate. La mozione è stata presentata cinque mesi fa e ha assunto rilievo alla luce dell'art.38 dello 'Sblocca Italia' sulle trivellazioni, che secondo gli ambientalisti rischia di creare un "disastro" in Sicilia.      Il governo, rappresentato in aula dall'assessore all'Ambiente Maurizio Croce, aveva dato parere contrario ai due emendamenti, con la maggioranza che non ha avuto i numeri nemmeno per sostenere la richiesta di verifica del numero legale, servivano appena quattro voti a supporto; la verifica è avvenuta in un clima da stadio, con i deputati 5stelle che urlavano 'vergogna ... vergogna" dai propri scranni. Subito dopo governo e maggioranza sono stati battuti su un subemendamento che cassava dalla mozione la parte relativa alla sospensione delle autorizzazioni per i permessi già rilasciati, confermando solo lo stop per quelli in essere. Il deputato del Pd, Giuseppe Arancio, ha richiamato l'aula dal rischio che la sospensione rimetta in discussione il protocollo d'intesa firmato al Mise dal governo Crocetta sulla riqualificazione del Raffineria Eni di Gela. Alla fine l'Ars ha respinto il subemendamento e ha votato a favore della totale sospensione dei permessi. Vana anche la richiesta del deputato del Pd, Giovanni Panepinto, di rinviare la mozione in commissione Ambiente per valutare quale impatto avrà la sospensione di tutte le autorizzazioni. Dopo la sconfitta sugli emendamenti, alcuni deputati del Pd (Giovanni Panepinto, Fabrizio Ferrandelli, Mariella Maggio, Marika Cirone) nelle dichiarazioni di voto hanno espresso il voto favorevole alla mozione. Il capogruppo dell'Udc, Mimmo Turano, dopo aver tentato una mediazione, ha abbandonato l'aula.

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