ROMA. «Non ne farei un problema generale di azione sindacale ma di alcune frange che fanno del male anche ai sindacati». Ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, il ministro risponde sul caso Pompei e sugli scioperi selvaggi. «Come ci sono regole particolari sui servizi pubblici, così devono esserci per i musei e per i luoghi della cultura».
«Quando hai mille o duemila turisti in fila - spiega ancora il ministro Franceschini -, persone che hanno prenotato il biglietto mesi prima, con tutti i riflettori del mondo puntati, e fai un'assemblea sindacale tre giorni di seguito, dalle 8,30 alle 11,30, è chiaro che non stai esercitando un diritto ma cerchi di creare problema, e stai anche danneggiando il Paese».
Le dichiarazioni seguono la vicenda verificatasi a Pompei la scorsa settimana, quando, a causa di uno sciopero indetto dal personale e dai sindacati, per protestare contro il sovraccarico di lavoro, i cancelli sono rimasti chiusi, facendo registrare per due giorni un flop tra i turisti in fila per entrare a visitare gli scavi.
"Un danno incalcolabile per l'immagine dell'Italia intera" aveva detto il ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini su Twitter la sua protesta contro il blocco degli ingressi agli scavi causati dalle agitazioni sindacali. "Da quando sono ministro a Pompei sono arrivate 78 persone per superare le carenze di personale", aveva poi aggiunto in un successivo tweet .
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