ROMA. L'Associazione Nazionale Magistrati per ora non imbraccia l'arma dello sciopero, ma lo farà se sarà messa a rischio l'indipendenza delle toghe con la riforma della responsabilità civile. È questa la linea decisa ad ampia maggioranza dall'assemblea di tutti gli iscritti.
Determinanti saranno dunque i contenuti della riforma sulla responsabilità civile: se sarà introdotta l'azione diretta nei confronti dei magistrati di chi si sente danneggiato, scattera' la forma di protesta piu' forte da parte dell'Anm.
Sulle altre riforme del governo che non piacciono alla toghe, a cominciare dal dl sul processo civile, che contiene anche il taglio delle ferie dei magistrati, non ci sara' invece alcuno sciopero. Ma forme di proteste piu' soft: l '11 dicembre assemblee in tutti i distretti giudiziari e il 17 gennaio una "giornata della giustizia' con le porte dei tribunali aperte ai cittadini. Ma la richesta di fondo resta quella al governo di "un incontro urgente" per essere "effettivamente ascoltati e avere serie e concrete risposte".
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