ROMA. Cantiere aperto per la legge di Stabilità che si appresta a entrare nel vivo già dalla prossima settimana. E mentre si studiano le possibilità di correggere alcuni dei capitoli più richiesti dalle forze politiche, il governo si appresta a imprimere una accelerazione sulla riforma fiscale, altro pilastro dell'azione dell'esecutivo, con il via libera ai decreti sulle nuove commissioni censuarie e sulla revisione delle accise sui tabacchi che potrebbe arrivare già con un Consiglio dei ministri domani. Sul tavolo di commissione Bilancio e governo sono piovuti 3.700 emendamenti alla manovra, concentrati su alcuni temi trasversali, dai fondi pensione al Tfr, dagli sgravi contributivi per i neoassunti ai fondi per gli ammortizzatori sociali, fino alle platee dei beneficiari dei bonus degli 80 euro e del nuovo bonus bebè. Ma, nonostante le aperture a modifiche 'qualitativè della manovra, e a correzioni che enfatizzino la sua portata 'espansivà, alcune richieste, come quelle sul bonus Irpef, hanno poche chance di essere accolte.
Intervenire sulla platea degli 80 euro legandola all'Isee o introducendo il quoziente familiare, si spiega, è operazione molto complessa, motivo per cui, tra l'altro, non è stato fatto finora. Inoltre, difficilmente si tratterebbe di una misura 'a costo zerò, ma i saldi, questo è certo, non possono essere toccati. Diverso il discorso per il bonus alle neomamme, per cui i deputati chiedono di rivedere il tetto a 90mila euro a favore dei redditi più bassi. Una spinta forte al ritocco, insomma, che si sta valutando, anche se è troppo presto per una decisione, che andrà calibrata nel quadro complessivo dei ritocchi. Nel 'borsinò dei ritocchi resta poco quotata anche la possibilità di aumentare le risorse per gli ammortizzatori, perchè i margini disponibili già sono stati ampiamenteutilizzati e nuovi interventi particolarmente onerosi avrebbero bisogno di ulteriori coperture difficili da reperire. Anche perchè una correzione 'costosà è quasi certa per alleggerire la tassazione sui fondi pensione (che adesso la manovra fa salire dall'11 al 21%), mentre ancora apertissima è la partita sulla Tfr - tema su cui sono arrivate richieste di revisione da tutti i partiti, sia per le 'tasse ordinariè che si troverebbe a pagare chi opta per averlo in busta paga, sia per il rincaro sulla rivalutazione per chi lo mantiene a fine rapporto.
Intanto il governo dovrebbe portare a casa in via definitiva già domani altri due decreti attuativi della delega fiscale. L'ok è scontato per il 'primo tassellò della revisione del catasto, il decreto che stabilisce la composizione e le funzioni delle nuove commissioni censuarie. Mentre dovrebbe arrivare, dopo un solo passaggio parlamentare, anche il via libera definitivo sulle accise sui tabacchi (circa 200 milioni di gettito in più a partire dal prossimo anno), visto che il governo avrebbe accolto le condizioni poste dalle commissioniFinanze di Camera e Senato, acconsentendo a portare al 50% lo sconto per le sigarette elettroniche e i nuovi prodotti da inalazione senza combustione. Le nuove accise saranno operative dal 2015 e si potrebbero tradurre non solo in un maggiore incasso per l'erario, ma anche in un maggiore esborso per i fumatori, se i produttori (come è probabile almeno per i prodotti di fascia bassa), sceglieranno di riversare l'aumento sui consumatori. In dirittura di arrivo poi anche i tre nuovi decreti annunciati, abuso di diritto, 'cooperative compliancè e revisione delle sanzioni, che sono alla fase di stesura finale, ma che non saranno presentati prima della metà di novembre.
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