PALERMO. L’aveva detto il presidente Crocetta, ci stava lavorando l’ex assessore Reale, lo ha ribadito il nuovo assessore all’Agricoltura Nino Caleca: sui 26 mila forestali serve una riforma che intervenga sul numero dei lavoratori e sulle mansioni svolte. «Nell’arco di un paio di anni in seimila potrebbero andare in pensione anticipata» promette Caleca. Numeri corretti dalla Cgil, che parla di «quattromila pensionamenti immediati possibili se si applicassero i criteri prima della riforma Fornero», ma la sostanza non cambia: la riforma di uno dei settori più costosi della Regione è già partita. «C’è un tavolo aperto coi sindacati - spiega Caleca - e stiamo elaborando un programma non solo per diminuire il numero dei lavoratori ma anche per contrastare fenomeni di malcostume e rendere produttivi tutti gli operai». Caleca ripropone quindi le ipotesi avanzate negli anni, quelle di «utilizzare i forestali in parchi e siti culturali, o impiegarli come custodi di aree dismesse da recuperare e rendere produttive». Quindi annuncia «un’indagine su doppi lavori e redditi alti dei forestali, perchè è ora di dire basta a ogni fenomeno di malcostume. Avvieremo un’attività di verifica per trovare una soluzione al problema - prosegue Caleca - è ingiusta l’ipotesi di doppi stipendi e privilegi che coinvolgerebbe personale facente parte dei forestali. In un momento di delicata crisi economica e di esigenza di trasparenza della pubblica amministrazione ritengo necessario far luce sulla vicenda per trovare, insieme agli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro, eventuali correttivi che scongiurino il possibile ripetersi del fenomeno». ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA