ROMA. «La mediazione è sempre un esercizio utile quando non compromette il risultato. Noi abbiamo la necessità di partire con la riforma del mercato del lavoro all'inizio dell'anno. Quindi bisogna correre moltissimo. Qualsiasi elaborazione che avvenga nel legittimo dialogo fra parlamento e governo deve avvenire in tempi ristrettissimi». Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio spiega che in «teoria» si potrebbe emendare il testo alla Camera e farlo tornare al Senato però «in pratica i tempi sono molto stretti». In ogni caso, «se resta ferma la partenza della riforma il primo gennaio, il presidente Renzi non si è mai dichiarato contrario». Nel merito del testo, Delrio spiega che «per noi il quadro della legge è già molto soddisfacente» e pur riconoscendo che «questo passaggio sull'art.18 preoccupa molto», «da uomo di sinistra» sottolinea che «gli imprenditori non avranno la scusa per licenziare più facilmente. Ma avranno più certezze di non passare mesi da un giudice all'altro». Inoltre, «questa misura va vista insieme alla regolarizzazione di un sistema di protezione sociale». «L'equilibrio del jobs act - secondo Delrio - è quello di una vera riforma socialdemocratica». Infine, sulla sfiducia al titolare dell'Interno, Delrio è convinto che «il ministro Alfano non merita la sfiducia: non ha dato nessun ordine politico di esasperare la piazza».