PALERMO. In attesa delle prime riforme all’Ars, la giunta Crocetta varerà una vasta rotazione dei dirigenti generali. È stato lo stesso presidente ad annunciarlo ieri durante una pausa nelle consultazioni dei partiti per le deleghe. «Occorre fare qualche assestamento sulla dirigenza. I cambi saranno fatti sulla base dei risultati raggiunti e saranno concordati con i nuovi assessori».
La rotazione dei dirigenti generali, le figure di vertice nella scala amministrativa, saranno la prima mossa del riassetto degli uffici. E nel giro di sostituzioni potrebbero finire incarichi di primo piano come quello del Ragioniere generale. Mentre altre postazioni sono in scadenza.
Il presidente ha anche confermato che non modificherà la norma che ha ridotto a 160 mila euro i compensi dei dirigenti di grado più elevato. Un parere del Cga, richiesto dallo stesso Crocetta, ha rilevato che la norma presenta dubbi di natura costituzionale perchè introduce un limite di stipendio diverso da quello di altri dipendenti pubblici, come nel caso degli statali o dei funzionari dell’Ars che arrivano a 240 mila.
Un dubbio che potrebbe essere sollevato in caso di ricorsi. Ma per Crocetta «bisogna mettersi d’accordo. La Corte dei Conti ci segnala esuberi in Sicilia e-Servizi e quando noi licenziamo veniamo condannati dal tribunale ordinario e finiamo per dover riassumere un parente di Bontade. La stessa situazione si crea in altre partecipate, come nel caso della Sas. Il punto è che così è difficile governare. Vogliamo rispettare le sentenze e i pareri ma le indicazioni che arrivano non sono omogenee. E in questi casi bisogna comunque prendere una decisione. Noi sul limite dei 160 mila euro non torniamo indietro».
GIA. PI.
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