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L'ex ministro Conso: "Nessuna trattativa, non prorogare i 41bis fu una mia scelta"

ROMA. La mancata proroga di trecento decreti di 41 bis ai boss di Cosa nostra «fu una mia scelta», «io non sono mai stato al corrente di una trattativa fra lo Stato e la mafia. E mai sono stato partecipe di una cosa del genere». Lo ribadisce - intervistato da Repubblica - Giovanni Conso, 92 anni, l'ex ministro della Giustizia cui si deve l'atto al centro del processo sulla cosiddetta trattativa.

«Non ci fu alcun retroscena in quella scelta, glielo assicuro. Decisi io, perchè così mi sembrava giusto. L'ho detto ai giudici, lo ripeto», afferma. «Io non lo seguo il processo», dice Conso, «non seguo le udienze, neanche quelle che mi dicono essere importanti», «sto facendo delle cure, ho poco tempo». «Non so nulla di quello che accade», risponde al giornalista che gli chiede se abbia letto la deposizione del presidente Napolitano. E sulla notte delle bombe di Roma e Milano, a proposito della quale il Capo dello Stato ha parlato di aut aut della mafia, si limita a rispondere: «Non ho ricordi particolari di quella notte, è passato tanto, troppo tempo».

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