ROMA. "Deriva che offende l'autorevolezza delle istituzioni e la dignità delle persone". Lo scrive Luciano Violante in una lettera ai "Signori e Signore del Parlamento" per annunciare la sua rinuncia alla corsa per la Consulta. Nella missiva, in prima pagina sul Corriere, invita a "scegliere altra personalità ritenuta più idonea ad ottenere il consenso necessario". Nella lettera, l'ex presidente della Camera scrive che il protrarsi della indecisione sta producendo discredito delle istituzioni parlamentari, ringrazia i parlamentari che lo avevano finora votato ed invita appunto le Camere ad un' altra scelta, rimarcando che "nessun Paese può tollerare per troppo tempo una vita parlamentare frenata da ribellismi e forzature". Secondo l' esponente Pd, infatti, "le leggi sono inefficaci senza i 'buoni costumi', che impongono comportamenti misurati e lungimiranti soprattutto quando sono in questione le nomine di organi di garanzia". L'invito che arriva da Luciano Violante nella lettera pubblicata dal Corriere è dunque che si decida rapidamente e responsabilmente, e in questo modo "restituendo alla politica l'autorevolezza che le spetta in una democrazia funzionante". L'intesa sul fronte dei due giudici da eleggere alla Consulta e sul componente laico da mandare al Csm è un impegno che sta tenendo occupato il Parlamento da ben venti votazioni. Il fatto, si spiega nella maggioranza, è che la trattativa tra Pd e M5S ha bisogno ancora di una messa a punto almeno per due motivi: prima di tutto non è facile per i pentastellati far digerire alla propria base un eventuale accordo con i Dem sul punto. Tanto che Grillo è stato costretto a invocare dal suo blog "una trattativa alla luce del sole". "Se il PD vuole condivisione - scrive il leader M5S - non tenti la via della trattativa segreta". "Chiunque abbia i requisiti per essere eletto in ruoli di garanzia così importanti - aggiunge - può essere candidabile per il M5S se valido e indipendente. Altrimenti saranno ancora fumate nere". I Democratici aspettavano un passo indietro ufficiale di Luciano Violante per evitare che tutti i parlamentari che lo hanno votato sinora non se ne abbiano troppo a male e non reagiscano "impallinando" eventuali prossimi, futuri candidati. Le dichiarazioni su Violante da parte di Renzi in diretta tv a "Otto e mezzo" non sarebbe risultata infatti troppo gradita da chi sostiene l'ex presidente della Camera. "Se ci sono condizioni politiche su un nome diverso assolutamente sì, lo sa anche Violante che è un servitore delle Istituzioni che se serve per superare il blocco i nomi si cambiano", aveva dichiarato il premier. Provocando malumori in diversi esponenti del partito.