ROMA. Giornalisti e curiosi radunati in piazza del Quirinale a Roma per l'attesa deposizione del capo dello Stato al processo sulla trattativa Stato-mafia. Il presidente della Repubblica ha iniziato la sua deposizione davanti alla Corte di Assise di Palermo, per l'occasione in trasferta nella Capitale.
Oltre al presidente Alfredo Montalto e al giudice a latere Stefania Brambille, sono presenti i sei giudici popolari (quattro titolari e due supplenti).
Il Quirinale è offlimits alla stampa che non potrà assistere alla deposizione neppure attraverso la video registrazione.
I quattro pubblici ministeri titolari dell'accusa - l'aggiunto Vittorio Teresi e i sostituti Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene - hanno messo per iscritto, durante una lunghissima riunione che si è svolta ieri mattina in Procura, tutti i quesiti da porre al presidente della Repubblica. Impossibile prevedere la durata dell'esame che potrebbe dipendere dalle risposte di Giorgio Napolitano e anche dalle eventuali opposizioni presentate dall'avvocatura dello Stato e dallo stesso presidente della Repubblica. A decidere sull'ammissibilità delle domande sarà sempre il presidente della corte d'assise Alfredo Montalto.
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