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Nuova giunta, non c'è ancora l'accordo: i partiti restano distanti

Articolo 4 reclama un posto in più. Il presidente pronto a rinunciare a un nome pur di confermare la Scilabra. E oggi sbarca Grillo a Palermo per lo «sfiducia day». L’Udc: i nostri hanno lavorato bene, si decidano le regole. Parlato, consulente di Crocetta, verso l’assessorato all’Economia

PALERMO. Il pressing del Pd per convincere gli alleati a modificare tutta la giunta non ha ottenuto risultati. E così quella di ieri è stata un’altra giornata di trattative che mantengono ancora lontano l’approdo del Crocetta ter in porto. In mattinata Fausto Raciti e Antonello Cracolici hanno incontrato Gianpiero D’Alia e Giovanni Pistorio prima che si riunisse il comitato regionale dell’Udc. Ma dall’Udc non è arrivato il via libera alla sostituzione di tutti gli assessori. Seppur con sfumature diverse, i leader centristi hanno di fatto confermato sia Patrizia Valenti che Nico Torrisi, oggi alla Funzione pubblica e alla Infrastrutture.

D’Alia ha precisato che «i nostri assessori hanno lavorato bene e vorremmo confermarli. Altra questione è se la coalizione dovesse ritenere nella sua collegialità di cambiare totalmente la delegazione assessoriale. Allora se c'è una regola che vale per tutti non saremo certamente noi a chiamarci fuori». Il leader dell’Udc ha quindi rimandato la palla nel campo di Crocetta: «Dica cosa vuole fare, il problema è decidere la regole del rimpasto». E Pistorio ha aggiunto che «Crocetta deve capire che questa non è una sua giunta. È mancata collegialità. Gli assessori sono espressione dei partiti e li rappresentano». Mentre il capogruppo Mimmo Turano si dice più possibilista sull’ipotesi di un governo interamente politico che dia spazio anche ai deputati.

Le incertezze dei partiti

Il Pd ufficializzerà i propri nomi solo dopo che sia stato chiarito questo passaggio: con l’obiettivo dichiarato di arrivare anche a una sostituzione di Nelli Scilabra. Argomento su cui Crocetta non vuole cedere. Negli incontri riservati il presidente ha ricordato che avrebbe diritto a indicare due assessori e che si dice invece disponibile a limitarsi alla sola Scilabra. Cedendo quindi al Pd l’intera delegazione di quattro nomi. Ma Crocetta spera anche di poter difendere l’assessore in quota Megafono, che potrebbe essere di nuovo Salvatore Calleri (oggi ai Rifiuti). Mentre meno chances sembra avere Michela Stancheris.

Tuttavia si tratta di uno scenario che il Pd non accetta. Anche perchè uno dei quattro assessori dei democratici dovrebbe essere il supertecnico all’Economia concordato col governo nazionale. Ieri è circolato con insistenza il nome di Salvatore Parlato, già braccio destro di Luca Bianchi all’assessorato all’Economia e oggi consulente proprio di Crocetta e con un passato al ministero economico.

Il nodo deleghe

Il problema dell’indicazione dei nomi da parte dei partiti si incrocia anche con quello delle deleghe. Il Pdr è l’unica formazione, Pd a parte, pronta a sostituire Giusy Furnari ma attende di conoscere la delega: se sarà il Territorio, il nome di Totò Cardinale è Maurizio Croce che oggi ricopre il ruolo di commissario per il rischio idrogeologico.

Il problema delle deleghe vale anche per l’Articolo 4 di Lino Leanza e Luca Sammartino, che reclamano un assessore in più. Operazione possibile solo se rinunciassero al pesantissimo assessorato all’Agricoltura ottenendo in cambio due deleghe minori. Ma è uno scenario su cui scommettono in pochi. E per il momento Articolo 4 continua a dire che confermerà Paolo Reale.

Crocetta sta scommettendo sulla difficoltà degli alleati di trovare una intesa ma in realtà con i fedelissimi ammette di non essere sicuro che alla fine non passi l’idea di un’ampia sostituzione e rotazione delle deleghe. Tuttavia in quel caso lui rivendicherebbe i due posti «extra partiti» per Vancheri e Borsellino più quello per la Scilabra e uno per il Megafono. E così in attesa di capire se sarà solo il Pd a cambiare squadra o tutti gli alleati, i tempi rischiano di allungarsi.

Arriva Grillo

Oggi arriva a Palermo Beppe Grillo per lo Sfiducia day del Movimento 5 Stelle. Dalle 16 in poi sotto l’Ars si alterneranno gruppi musicali e leader grillini per convincere gli elettori a sostenere la scalata alla Regione nel caso di nuove elezioni. Grillo dovrebbe parlare intorno alle 20,30. E ieri Forza Italia ha riunito gli stati generali a Enna. Per il capogruppo Marco Falcone «se davvero arrivasse un assessore romano all’Economia, sarebbe un commissariamento». Mentre il coordinatore Vincenzo Gibiino ha ricordato che ha preso il via il tesseramento a Forza Italia, che si concluderà il 30 novembre, e che il partito «insieme al centrodestra si candida a governare la Regione».

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