PALERMO. «C'è un nuovo inizio, più segnali di novità ci saranno meglio è: ma l'azzeramento non significa che chi c'è stato non possa restare. Naturalmente serve una valutazione sulle cose che hanno funzionato e su quelle che non hanno funzionato, certo non difenderò quelle che non hanno funzionato». Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a margine dei lavori d'aula nel Palazzo dei Normanni e rispondendo ad alcune domande sull'andamento della crisi di governo e sulla composizione della nuova giunta. «Difendo sicuramente la linea politica intrapresa sulla Formazione - ha proseguito Crocetta - ci sono stati due anni di difficile transizione e oggi si vedono i risultati: non si interrompe un lavoro a metà. Di fronte ad una mozione di censura presentata immotivatamente dal centrodestra nei confronti dell'assessore Scilabra, un cedimento sarebbe segno di assenza di solidarietà fra gli alleati e potrebbe far pensare che io abbia rinunciato alla battaglia sulla Formazione». «Siamo in una fase delicata - ha detto ancora Crocetta - serve un dialogo con il governo nazionale per evitare il default: non possiamo restare senza governo e in una infinita campagna elettorale, questo è il peggiore danno che si potrebbe recare alla Sicilia. Mi auguro che anche chi ha presentato la mozione di sfiducia capisca che prima della politica vengono gli interessi del popolo siciliano». La crisi di governo ci deve servire per rilanciare un'azione politica più alta: diceva san Paolo "dal male nasce il bene". Serve una nuova sintesi, mi auguro che i partiti abbiano il coraggio di fare le loro proposte definitive. Voglio un governo che duri tre anni: non è che fra tre o sei mesi, magari cambiano gli assetti interni dei gruppi e mi chiedono un altro rimpasto, perché non lo farò». «Io non tolgo le castagne dal fuoco a nessuno - ha proseguito - i partiti hanno la grande possibilità di innovare, lo facciano veramente. È chiaro che le proposte che mi faranno dovranno avere il mio gradimento, così come è chiaro che metto dei paletti: competenza, capacità, trasparenza, novità. Ieri la coalizione ha detto 'niente deputati in giuntà, stavolta me lo hanno proposto loro. E poi mi hanno proposto che la metà della giunta sia composta da donne». «Spero che entro lunedì si concluda tutto - ha aggiunto - e martedì possiamo presentarci in aula con il governo compiuto e con un segnale serio nei confronti della difficile situazione sociale ed economia che la Sicilia sta attraversando». Formazione, sanità, eolico: sono gli ultimi atti della giunta, approvati ieri sera. Li annuncia il presidente della Regione, Rosario Crocetta, in conferenza stampa con gli ormai ex assessori Michela Stancheris, Nelli Scilabra, Salvatore Calleri, Giusy Furnari, Patrizia Valenti, Piergiorgio Gerratana. C'è buona parte del Crocetta bis, alla sua ultima uscita ufficiale. Trentacinque milioni di euro sono stati previsti per i prepensionamenti della Formazione, 1400 entro la fine dell'anno. Recuperati anche 10 milioni per la cassa integrazione in deroga: sei milioni li metterà la Regione, altri 4 saranno ricavati dal 5 per cento del fondo globale destinati alle amministrazioni periferiche. "Il nuovo piano sanitario - annuncia Crocetta - produrrà effetti immediati. Il vecchio governo aveva puntato sulla chiusura dei piccoli ospedali, noi invece vogliamo ottenere una drastica riduzione della spesa attraverso la riorganizzazione del sistema sanitario, non i tagli". Lo strumento è quello degli Ospedali riuniti, "un concetto di medicina di alto livello diffusa nel territorio", dice ancora Crocetta. No però alle duplicazioni di specializzazione in territori adiacenti, precisa ancora il presidente. "Il vecchio piano -aggiunge - concentrava tutto sui tre grandi centri: Palermo, Catania e Messina, creando notevoli disagi a tutta l'utenza, anche ai residenti costretti a subire lunghe code e soprattutto a chi era costretto a spostarsi". "Rifarei tutto quello che fatto", dice Nelli Scilabra entrando nel merito delle misure riguardanti la Formazione. "Il sistema - ha continuato Scilabra - , al di là delle colpe che si cerca di imputare alla sottoscritta, è in emergenza da anni. Noi abbiamo dato un segnale di rottura, abbiamo prodotto segnali concreti come la presentazione del disegno di legge di riforma del settore e questo piano di fuoriuscita del personale. Contiamo in tre anni di dimezzare l'albo". Scilabra lo chiama Piano adulti, è la somma di queste misure per i prepensionamenti, per gli esodi, per la cassa integrazione in deroga per la quale si è trovato l'accordo con Roma pur non essendo questo strumento previsto per gli enti di formazione, formalmente onlus. L'assessore alla Formazione annuncia anche la destinazione di 40 milioni di euro per i corsi Oss (Operatori socio sanitari), fondi ricavati dalla riprogrammazione di settembre grazie alla quale in Sicilia arriveranno 242 milioni di euro.