Giovedì 19 Dicembre 2024

"Entro oggi la revoca degli assessori"
Crocetta scrive alla Presidenza Ars

PALERMO. Il governatore siciliano Rosario Crocetta ha comunicato che provvederà entro la giornata alla revoca degli assessori della giunta. Lo ha riferito ufficialmente con una lettera trasmessa alla Presidenza dell'Assemblea regionale siciliana. È stato convocato per le 17 il vertice di maggioranza, sul tavolo l'azzeramento della giunta e la formazione del nuovo governo Crocetta. L'incontro potrebbe slittare di qualche ore in quanto alle 16 è prevista la seduta parlamentare con all'ordine del giorno l'elezione del vice presidente dell'Ars e le mozioni di censura agli assessori Nelli Scilabra e Linda Vancheri. Gli alleati sono in attesa che il governatore ufficializzi la revoca degli incarichi agli assessori. Gli unici inamovibili dovrebbero essere Lucia Borsellino, Nelli Scilabra e probabilmente Salvatore Calleri. Per il resto, Rosario Crocetta si dice pronto a «discutere tutto» con gli alleati. L’azzeramento avverrà stasera. Anche se il toto assessori è già partito. Il Pdr di Totò Cardinale da giorni chiede un governo politico e ciò fa traballare la poltrona di Giusy Furnari ai Beni culturali. Se Crocetta vorrà confermare la Scilabra, dovrà farlo senza intaccare la quota di assessori del Pd, che non vuole confermarla, e dunque dovrà rinunciare almeno alla Stancheris. Il presidente si sbilancia pochissimo: «Ci sono settori come la sanità, la formazione e probabilmente i rifiuti in cui non possiamo interrompere il percorso avviato. Di tutto il resto si può discutere». La partita delle nomine in giunta si intreccia nello scacchiere delle postazioni all’Ars. Secondo Crocetta e i renziani l’accordo prevede che i cuperliani (oggi non rappresentati nel governo) facciano dimettere i loro tre presidenti di commissione - Antonello Cracolici, Pippo Digiacomo e Bruno Marziano - favorendo l’elezione di esponenti delle altre correnti. Ma i cuperliani hanno rilanciato chiedendo a loro volta le dimissioni di Franco Rinaldi ed Anthony Barbagallo (entrambi più vicini ai renziani) dal consiglio di presidenza.  

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