Lunedì 23 Dicembre 2024

Giustizia, Berlusconi: "Molto preoccupato per la riforma"

CIVITANOVA MARCHE. «Sappiamo di doverci molto, molto preoccupare perchè i giustizialisti non possano prevalere con norme che limitino la nostra libertà». Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando della riforma della giustizia in un intervento telefonico ad una iniziativa di Forza Italia a Civitanova Marche. NON SIAMO IN DEMOCRAZIA. «La nostra situazione è tale che non si può più definire una democrazia. Siamo paralizzati da un assetto istituzionale che non si può cambiare dal 1948 e che rende ingovernabile il nostro paese». Berlusconi ha citato Mani pulite, e «altri tre colpi di Stato che abbiamo subito - ha detto - sul nostro corpo». PORTE APERTE PER CHI VUOLE TORNARE. «Abbiamo aperto le porte a tutti quelli che vogliono tornare». Così Silvio Berlusconi ha salutato il consigliere regionale delle Marche, Giacomo Bugaro, e gli altri colleghi consiglieri, passati da Ncd e Fi, nel corso di una telefonata ad una iniziativa del partito a Civitanova Marche. «Siamo aperti a tutti coloro che hanno pensato fosse meglio andare da un'altra parte e cercare di formare un altro partito - ha aggiunto il Cavaliere - ma poi questo partito ha tradito le loro aspettative». Le porte, ha sottolineato però, «restano chiuse per tutti quelli che »ritengono ancora sia una posizione giusta stare al governo con la sinistra". "Tonino D'Alì è tornato con noi e mi ha fatto un immenso piacere. L'ho abbracciato, siamo stati insieme un'intera serata ed è in squadra con tutti noi per questo grande traguardo che ci siamo dati". «È venuto il momento di reagire. C'è una sola possibilità per far diventare l'Italia un paese governabile. Riuscire a trasformare il ceto medio da maggioranza numerica in consapevole maggioranza politica organizzata, che possa dare a noi vittoria», ha aggiunto. «Bisogna fare di Forza Italia la rappresentante di tutti i moderati, maggioritaria nel paese, che possa prendere in mano il governo del paese e garantire a tutti una totale assoluta libertà».

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