Giovedì 19 Dicembre 2024

Maró, Tajani: l'Ue si impegna per una rapida soluzione

BRUXELLES. "L'Unione europea ha esortato l'India a trovare al più presto una soluzione rapida e soddisfacente alla controversia, in base alla Convenzione dell'Onu sul diritto del mare e al diritto internazionale. L'UE ha inoltre ribadito che i ritardi nel processo dei due marò sono del tutto inaccettabili". Così l'Alto rappresentante per la Politica estera, Catherine Ashton, ha risposto all'interrogazione del vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani sulla vicenda dei Marò. "La sera del 31 agosto Massimiliano Latorre, uno dei due fucilieri di marina italiani trattenuti illegittimamente in India in attesa di processo - aveva ricordato Tajani - è stato ricoverato in ospedale a seguito di un grave malore. Quali iniziative - aveva chiesto nell'interrogazione - intende adottare l'Alto Rappresentante al fine di far rispettare i diritti di due cittadini europei trattenuti in India in violazione dei diritti dell'uomo? Quali iniziative intende adottare al fine di garantire le cure necessarie a Massimiliano Latorre? Non ritiene - chiedeva infine Tajani - l'Alto Rappresentante di intervenire con il governo indiano al fine di far rientrare in Europa i due fucilieri di marina italiani?". "L'Ue - si legge nella risposta - segue con estrema attenzione sin dall'inizio il caso dei due fucilieri della Marina militare italiana, tenendosi in stretto contatto sia con le autorità italiane che con quelle indiane. Negli ultimi mesi, l'Alta rappresentante Catherine Ashton ha costantemente sollevato il caso durante i suoi incontri con i rappresentanti del governo indiano. In ognuna di queste occasioni l'Ue ha esortato l'India a trovare al più presto una soluzione rapida e soddisfacente alla controversia, in base alla Convenzione dell'Onu sul diritto del mare e al diritto internazionale. L'Ue - conclude la risposta a Tajani - ha inoltre ribadito in più occasioni che i ritardi nel processo dei due marò sono del tutto inaccettabili. L'Ue si compiace della decisione della Corte suprema indiana di autorizzare il rimpatrio di uno dei due fucilieri, colpito da un ictus alla fine di agosto". "La risposta della Baronessa Ashton alla mia interrogazione conferma l'impegno dell'Europa per la rapida soluzione del caso dei due Marò italiani Girone e Latorre", ha dichiarato in una nota Antonio Tajani, Vicepresidente del Parlamento Europeo. "Dalle parole dell'Alto Rappresentante emerge forte la condanna nei confronti dell'India per i ritardi accumulati nell'affrontare la vicenda", ha aggiunto l'esponente di Forza Italia. "Da Bruxelles continuerò a vigilare affinché vengano prese tutte le iniziative Ue necessarie alla liberazione dei due Marò", ha concluso Tajani. L’esame del caso slitta al 20/2 in attesa di corte suprema. Il tribunale speciale di New Delhi che si occupa del processo dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha aggiornato al prossimo 20 febbraio l'esame del caso. Lo ha appreso l'ANSA sul posto. Il procedimento penale è attualmente sospeso su ordine della Corte Suprema che a marzo aveva ammesso un ricorso sull'incompetenza della polizia anti terrorismo della Nia a condurre le indagini. La prossima scadenza resta l'udienza del ricorso fissata dalla Corte suprema per il 12 dicembre 2014. Nella breve seduta odierna il giudice donna Neena Bansal Krishna del tribunale di Patiala House ha sentito le ragioni dei legali dei due Fucilieri prima di disporre un nuovo rinvio. Il magistrato ha preso atto dell'assenza di Latorre, autorizzato ad andare in Italia per quattro mesi per motivi di salute. La precedente seduta del 31 luglio era saltata a causa di un'indisposizione del giudice. L'istanza al tribunale speciale di Patiala House era stata presentata nel novembre dello scorso anno dalla Nia, ma con l'opposizione però della difesa italiana. Va ricordato inoltre che la polizia non ha ancora presentato i capi di accusa a carico dei maro' nonostante le indagini siano concluse. Il tribunale speciale era stato costituito dalla Corte Suprema nel gennaio del 2013 quando ha stabilito che lo stato del Kerala non aveva la competenza a condurre l'inchiesta sull'incidente avvenuto al di fuori delle acqua territoriali indiane e ha deciso il trasferimento dei due militari (in stato di liberta' provvisoria dietro cauzione) nell'ambasciata d'Italia a New Delhi.

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