PALERMO. «Il personale della Sas non può aumentare, la Regione non ha altri soldi da assegnare alla società. Dunque, ripetteremo le sentenze che ci obbligano ad assumere i precari ma poi l’azienda individuerà gli esuberi e attiverà le procedure di legge. Se serve, si arrivi pure ai licenziamenti collettivi»: Rosario Crocetta cerca una soluzione all’emergenza scattata nella più grande delle partecipate. Un caso che può innescare una reazione a catena in un settore fatto ancora di 32 società pubbliche.
La Sas è nata dalla fusione di Multiservizi, Biosphera e Beni culturali spa. Ha 2 mila dipendenti e sta assumendo altri 50 ex lavoratori interinali che hanno vinto la vertenza per la stabilizzazione. Ma al Tribunale del lavoro si sono rivolti in 156, tutti nelle stesse condizioni, e il rischio è di dover aumentare la spesa per il personale di almeno 4 milioni e mezzo. La società andrebbe verso il crac o dovrebbe ricorrere a contratti di solidarietà per spalmare su tutto il personale il budget disponibile.
E così oggi i sindacati scenderanno in strada, intimoriti da una tornata di assunzioni che può penalizzare i dipendenti di ruolo. Il sit in sotto l’assessorato all’Economia scatterà dalle 9 e porta con sè la richiesta di Cisl e Uil di un aumento dei fondi all’azienda per evitare i contratti di solidarietà.
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