
PALERMO. Dipendenti di ruolo in sciopero contro le stabilizzazioni dei precari. È esplosa la guerra fra poveri alla Sas, la più grande società partecipata dalla Regione. Prima miccia di una reazione a catena che vede già crisi aperte in altre sigle storiche che registrano esuberi o carenza di finanziamenti: da Sviluppo Italia al Ciem.
Il caso Sas è frutto di una pioggia di sentenze con cui i tribunali del lavoro di Palermo e Agrigento stanno condannando la società all’assunzione di tutto il vecchio personale precario. Si tratta di interinali a cui era stato ripetutamente rinnovato il contratto ma che al momento della nascita della società - dalla fusione di Multiservizi, Beni culturali spa e Biosphera - non venne confermato. «Abbiamo già perso una cinquantina di ricorsi - spiega Giuseppe Di Stefano, presidente della Sas - ma ce ne sono altri 106 in arrivo. Se li perdessimo tutti, avremmo un aggravio di costi pari a 4 milioni e mezzo». È un problema, quello dei contratti atipici che hanno dato luogo a vertenze, che la Corte dei Conti guidata da Maurizio Graffeo aveva indicato come una delle cause che può far crollare il sistema.
I vertici della Sas hanno comunicato l’emergenza ai sindacati, già in stato di agitazione perchè da mesi si teme che la vicenda possa sfociare in contratti di solidarietà o altri tagli al personale di ruolo per far spazio (finanziario) ai precari.
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Persone:
4 Commenti
Francesco
01/10/2014 08:52
Follie tipiche da pubblica amministrazione. Inutile dire che un sistema ormai cortocircuitato, non può aggiustarsi da sè. E ora?
gabriele
01/10/2014 12:06
i colpevoli sono i politici che hanno approvato le leggi nel passato. I tribunali del lavoro fanno solo il loro dovere utilizzando le leggi proposte dai politici ed approvate dagli stessi politici in parlamento
enzo1
01/10/2014 14:53
chi sciopera non sono dipendenti regionali, come potrebbe apparire dal titolo, ma dipendenti di una partecipata che come tali hanno un ordinamento e un contratto proprio diverso da quello dei regionali di ruolo
per informazione
01/10/2014 19:14
Caro fabio contrattista anche il tuo contratto e' di un altro ordinamento ed e' completamente diverso da quello dei regionali di ruolo quindi in coda per i contratti di solidarieta' ci sarai anche tu|
Vincenzo
01/10/2014 21:09
Nulla da meravigliarsi....ormai il posto di lavoro non lo si ottiene più x concorso (come nelle P. A.) o per selezione di curriculum (come nelle aziende private) ma x sentenza della magistratura a favore di gente entrata in quell'orbita del precariato solo x conoscenze e favoritismi politici! Nessuno si chiede con quali soldi deve essere pagata tutta questa gente motivo vero per cui,prima o poi,tutte queste società partecipate finiscono x fallire!!!!
michele
02/10/2014 08:21
Caro Enzo1, prima di dire certe frenesie leggi i contratti, fin quando c'era solo la Beni Culturali s.p.a i lavoratori erano tranquilli e svolgevano il loro lavoro con rigore, adesso, il suo amato Presidente, ha creato un calderone di persone che per anni non hanno fatto un tubo e chi ci va di mezzo sono quei lavoratori che hanno, danno e daranno senpre il sedere per i beni culturali. Grazie Presidente, ti habbiamo voluto e perciò tutto ciò lo meritiamo.... siamo ancora più nella mer.... !!