PALERMO. Addio alle doppie poltrone d'oro. Il pacchetto di norme di Renzi sulla pubblica amministrazione parla chiaro: i direttori generali regionali possono avere altri incarichi e far parte dei Cda delle partecipate, ma solo a titolo gratuito. Accade, però, che in Sicilia né questa norma, né una delibera del precedente governo regionale, che sottolineava gli stessi limiti, vengono ancora applicate. Capita, dunque, che alla Spi, Sicilia patrimonio immobiliare, il presidente del Consiglio di gestione è Salvatore Giglione che, secondo i dati del sito della partecipata, percepisce 13.500 euro lordi l'anno, oltre allo stipendio, non inferiore ai 140 mila euro, come direttore generale del dipartimento ai Beni culturali. Ieri, da noi contattato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Emergono anche questi dati dal dossier sulle partecipate consegnato al presidente Crocetta. Certo, non sono cifre da capogiro, ma in base alle leggi nazionali, il nuovo direttore generale, nominato nel maggio scorso al posto di Sergio Gelardi, potrà avere altri incarichi ma a titolo gratuito. E non sarà il solo. Perché il presidente della Regione ha intenzione di adeguarsi al pacchetto di riforme del premier: «Recepiremo la norma sulle retribuzioni onnicomprensive - spiega Crocetta -. Il merito del dossier sta nel fatto che ci ha permesso di conoscere cose che prima non si sapevano. Che ben vengano questi contributi, che serviranno a governare meglio. È chiaro che i controlli del Servizio partecipate e liquidazioni dovranno essere ancora più serrati per evitare anomalie e sprechi».
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