PALERMO. Il capogruppo e il vicecapogruppo di Forza Italia all'Ars, Marco Falcone e Vincenzo Figuccia, preannunciano la presentazione di una mozione di sfiducia indirizzata all'assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra, «per la manifesta incompetenza nella gestione delle materie attinenti alla formazione professionale, e per la conduzione scellerata del piano giovani regionale, vera e propria beffa ai danni di migliaia di siciliani».
«La politica, le istituzioni tutte, devono imparare ad assumersi le proprie responsabilità, soprattutto in presenza di tanto gravi errori - afferma Falcone -, come segno imprescindibile di rispetto nei confronti dei cittadini. Quanto accaduto nel settore della formazione professionale, con la macelleria sociale conseguita dalla stessa malagestione,
aggravata da una palpabile incompetenza e da un piano giovani condotto in modo approssimativo, ha veramente dell'insopportabile e va fermato. Inaccettabile è l'atteggiamento dell'assessore Nelli Scilabra, che ha sostenuto di non essere stata informata dell'ulteriore avviso sui tirocini. Dimostreremo, carte alla mano, che ciò non corrisponde al vero, in quanto Scilabra e il ministero del Welfare erano stati messi perfettamente a conoscenza. L'assessore deve irrimediabilmente lasciare e Crocetta ha il dovere di scusarsi pubblicamente e porre rimedio».
«Forza Italia è vicina a tutti i giovani danneggiati dall'insipienza dei vertici regionali e dall'inefficienza di Italia Lavoro - dichiara invece l'onorevole Vincenzo Figuccia -. Fermo restando l'annullamento del bando, le 1600 persone che sono riuscite ad accreditarsi vengono oggi penalizzate, e sarà proprio Italia Lavoro a dovere rispondere del danno. Comprendiamo la preoccupazione dei sindacati e la rabbia dei cittadini, e a mali estremi non possiamo che chiedere estremi rimedi».
Scilabra - conclude il capogruppo di Fi all'Ars - tolga subito il disturbo. La rivoluzione annunciata dal governo Crocetta, con una politica fatta di sole parole, ha portato esclusivamente ad insuccessi, fallimenti e a nuova povertà. La riforma della formazione non si è ancora palesata, alla faccia di un crescente e drammatico disagio sociale«.
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