Venerdì 03 Maggio 2024

Luce accesa negli uffici, scattano le sanzioni

PALERMO. «Non prendete l’ascensore e spegnete i condizionatori se c’è una temperatura di almeno 24 gradi»: un anno fa fu proposto come un compendio di raccomandazioni per risparmiare sulla bolletta ma ora quel manuale in cui a chiare lettera viene chiesto ai dipendenti di risparmiare energia è diventato un obbligo da rispettare, pena sanzioni che possono andare dalla censura al licenziamento.
Il manuale per il risparmio energetico è stato infatti inserito nel Codice di comportamento dei dipendenti della Regione e notificato formalmente qualche giorno fa a tutti gli uffici. Dovranno rispettarlo i 17.500 dipendenti degli assessorati e una platea di altri 60 mila fra funzionari, consulenti e precari di enti collegati. Dunque, per esempio, il suggerimento di «spegnere la luce quando quella naturale è sufficiente» è diventato un obbligo al pari di «non chiedere, non accettare nè sollecitare in favore di altri regali o utilità varie».

CONSUMI RECORD
Il presupposto da cui è partito l’Energy Manager, Salvo Cocina, è il consumo eccessivo negli uffici della Regione e degli enti collegati: «Si spende per ciascun lavoratore circa 300-700 euro di energia per via di diversi fattori di spreco e inefficienza». Alla Regione ci sono infatti «circa 750 utenze più due dissalatori che consumano ogni anno energia per circa 14 milioni». Mentre se si allarga l’analisi a ospedali, enti regionali e società varie si arriva a una spesa di circa 200 milioni.

«UFFICI CHIUSI MA LUCI ACCESE»
A queste cifre - spiega Cocina - si arriva soprattutto per sprechi: «Abbiamo avuto segnalazioni di proteste dal condominio di via Imperatore Federico in cui ha sede l’assessorato al Lavoro perchè le luci e i condizionatori restavano accesi anche quando gli uffici erano chiusi disturbando».
I principali sprechi inviduati sono «luci e computer lasciati accesi fuori dall’orario di lavoro». Da qui alcuni suggerimenti diventati adesso un codice di comportamento: «Aumentare di un grado l’aria condizionata fa spendere il 5% in più. E si registrano casi anomali in cui in inverno si lavora in camicia e in estate in giacca e cravatta. Bisogna quindi spegnere i condizionatori almeno mezz’ora prima dell’uscita dall’ufficio e non scaldare o raffreddare le stanze inutilizzate».

«SFRUTTARE LA LUCE DEL GIORNO»
Per risparmiare sulla luce bisogna anche «posizionare le scrivanie e i computer vicino alla finestre in modo da sfruttare al massimo la luce naturale. Non installare tendaggi troppo scuri e usare comunque lampade al Led». Per quanto riguarda i computer «è necessario staccare l’alimentazione nelle ore non lavorative». E soprattutto «il venerdì si raccomanda di spegnere tutte le apparecchiature e staccare le spine dalla rete». Infine, poichè l’ascensore incide sui consumi fino al 5%, «evitare di prenderlo e usare le scale». Perfino i distributori di lattine e merendine consumano (dai 200 ai 2000 euro annui a seconda dei casi) e allora «si raccomanda di porre a carico dei proprietari delle macchinette il consumo di energia».
Cocina sottolinea che «siamo la prima amministrazione a varare un codice simile e a farlo diventare obbligatori. È chiaro che non si può pensare di licenziare un dipendenti che dimentica una luce accesa far sì che ciò diventi più che una raccomandazione è un punto di partenza per raggiungere l’obiettivo di tagliare i consumi del 10%».

LE NORME ANTICORRUZIONE
Il Manuale per il risparmio energetico è finito fra gli obblighi previsti all’articolo 11 del Codice di comportamento e del Piano triennale di prevenzione della corruzione. Un provvedimento firmato dal capo del Personale, Luciana Giammanco, che obbliga i dipendenti a «non accettare incarichi di collaborazione da privati che abbiano o abbiano avuto interessi legati all’ufficio del dipendente». È obbligatorio informare per iscritto i dirigenti di eventuali altri rapporti retribuiti con privati (pure quelli del coniuge) e anche «comunicare l’adesione a associazioni o organizzazioni che possono interferire con l’attività dell’ufficio». Il dipendente deve «astenersi dal proprio incarico se c’è un conflitto di interessi, esporre in modo visibile il badge e operare con correttezza e cortesia astenendosi da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione». Previsto anche il segreto d’ufficio: «Non bisogna assumere impegni nè anticipare l’esito di decisioni proprie o altrui che riguardano l’ufficio».

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