Giovedì 02 Maggio 2024

Tagli ai Comuni, stipendi in ritardo: i sindaci in rivolta

PALERMO. In almeno una cinquantina di Comuni siciliani si registrano già ritardi nei pagamenti degli stipendi ai dipendenti. Mentre per quanto riguarda i precari quasi ovunque le buste paga non arrivano dal dicembre scorso. Gli enti locali siciliani si avvicinano al crac e i primi cittadini sono pronti a marciare su Palermo: il 5 maggio sindaci, assessori e consiglieri comunali si daranno appuntamento ai Cantieri culturali per approvare un documento che dà il via a una stagione di lotta. Anche se il governo Crocetta proverà a fermare lo scontro con un vertice già convocato per mercoledì. «La Regione non paga, neppure dopo aver annunciato i tagli, e in questo modo nessun sindaco è in condizioni di approvare i bilanci entro fine aprile. Tantomeno è pensabile assicurare i servizi pubblici»: l’Anci, guidata da Leoluca Orlando, mette sul tappeto le emergenze e annuncia lo scontro con la Regione.
Il primo problema, segnalano i sindaci, è il ritardo nell’erogazione dei finanziamenti ordinari: «La Regione - spiega Paolo Amenta, vice presidente dell’Anci - non ha ancora erogato l’ultima trimestralità del 2013 e, ovviamente, neppure la prima del 2014. Inoltre non arrivano i fondi per i precari. E questo obbliga i sindaci a ricorrere ad anticipazioni di tesoreria o scoperture che costano tantissimo in termini di interessi». Finanziamenti ordinari a parte, Amenta ha preparato un dossier sui principali ritardi: «Il contributo per il trasporto pubblico degli alunni pendolari non arriva dal 2011 e si calcoli che per un Comune con 10 mila abitanti può valere anche 200 mila euro annui. I 250 centri di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati attendono l’erogazione di fondi per quasi 50 milioni. Inoltre a settembre l’assessorato regionale alla Sanità ha tagliato del 30% il contributo destinato alla riabilitazione dei disabili trasferendo sui Comuni un ulteriore peso di 30 milioni».
I ritardi, secondo Amenta, stanno già provocando a singhiozzo problemi nel pagamento degli stipendi: «In centri come Caltagirone, Avola, Ispica, Augusta, Pozzallo, Bagheria è già capitato che le buste paga siano arrivate in ritardo. E abbiamo segnalazioni di difficoltà anche in grossi centri come Catania, Messina e Trapani. Ma andando avanti così sarà impossibile per chiunque ricorrere a scoperture di cassa e non si potranno pagare gli stipendi».
Un problema già sul tappeto per i 20 mila precari degli enti locali: «A noi - commenta Massimo Bontempo, leader del Movimento giovani lavoratori - è appena arrivata la tredicesima. E attendiamo lo stipendio di gennaio, febbraio, marzo e aprile. Il problema è che la Regione ha tagliato ai sindaci il 7% del contributo per i precari e temiamo che ciò provocherà, oltre ai ritardi, riduzioni dello stipendio e dell’orario di lavoro».
L’Anci segnala che sempre più Comuni sono avviati verso il dissesto: «Il termine per approvare i bilanci scade il 30 aprile e in queste condizioni nessun sindaco può farcela. Anche perchè con l’ultima Finanziaria la Regione ha tagliato di cento milioni i contributi per gli investimenti, che noi utilizzavamo per saldare le rate dei mutui. In questo modo non potremo più neppure onorare i debiti con le banche».
L’assessore regionale agli Enti Locali, Patrizia Valenti, prova a fissare una tabella di marcia per uscire dalla crisi: «Abbiamo già convocato una riunione per mercoledì in cui stabiliremo con i sindaci i criteri per assegnare, in base alle nuove norme, i contributi di quest’anno». Mentre per gli arretrati del 2013 i tempi potrebbero essere brevi ma riservare altre sorprese: «Siamo pronti a pagare l’ultima trimestralità dell’anno scorso ma il ritardo è dovuto al fatto che abbiamo dovuto rifare tutti i conteggi dei finanziamenti ai Comuni perchè altri rami della Regione ci hanno chiesto di recuperare soldi, attraverso trattenute, che erano stati erogati per errore o che i sindaci non hanno legittimato. È il caso di alcune somme destinate alle progettazioni e alla raccolta dei rifiuti. Non significa che tutti i Comuni perderanno soldi ma in alcuni casi ci saranno meno somme del previsto». La Valenti ha convocato per mercoledì anche i vertici dell’assessorato al Lavoro per affrontare il problema dei tagli ai finanziamenti per i precari.
Ma intanto migliaia fra sindaci, assessori e consiglieri si preparano alla protesta. Preoccupati anche «dall’entrata in vigore della riforma delle Province che trasferirà ai consorzi di Comuni altri 6 mila dipendenti». Orlando avverte: «È una riforma che rischia di essere difficilmente attuata. C’è una situazione sociale esplosiva. Senza risposte strutturali dalla Regione i Comuni, in una situazione finanziaria difficilissima, sono nell’impossibilità di offrire servizi e affrontare problemi come il precariato e la riforma del sistema dei rifiuti ed idrico».

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