Sabato 27 Aprile 2024

Decreto Renzi, alla Regione Sicilia costerà 200 milioni di euro

PALERMO. Settanta milioni di euro da accantonare come compartecipazione all'equilibrio di finanza dello Stato e 130 milioni di spesa da congelare per l'ulteriore stretta sul patto di stabilità. È il prezzo a carico della Regione siciliana della manovra con cui il premier Renzi ha destinato 80 euro in più nella busta paga di chi ha uno stipendio medio-basso; una tegola che complica ulteriormente la già pesante situazione finanziaria dell'isola.     All'assessorato all'Economia, guidato da Roberto Agnello, stanno studiando il decreto che non è ancora nella sua versione definitiva. I margini di manovra per la Regione tuttavia sono davvero stretti.    Domani all'Ars comincia l'esame del ddl pagamenti: il testo che arriva a sala d'Ercole, dopo il via libera in commissione Bilancio, prevede, a fronte del mutuo di 1 miliardo per pagare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, introiti per il gettito Iva di circa 45 milioni di euro, quasi la metà rispetto a quelli che contava di incassare il governo Crocetta nella prima versione del ddl. Risorse che, nei piani del governatore, dovevano servire a dare parte della copertura alla manovra-bis, che dovrebbe arrivare in Assemblea a fine mese.    Ma se i sacrifici chiesti a Regioni e comuni dovessero essere confermati nel decreto Renzi, allora i 45 milioni di nuovo gettito confluiranno tra gli accantonamenti, con la Regione che dovrà trovare tra l'altro altri 25 milioni per le esigenze dello Stato. A ciò si aggiunge il secondo aspetto: il decreto incide anche sul patto di stabilità, irrigidendolo; in questo caso, la Regione dovrebbe congelare ulteriore spesa per 130 mln. Numeri che rendono davvero complicato per il governo Crocetta portare in aula la manovra-bis da 350 mln, pensata per pagare almeno gli stipendi del personale di enti e consorzi, che non ricevono gli emolumenti per via del blocco della spesa, pari a 550 mln, sancito dall'impugnativa del commissario dello Stato di buona parte della finanziaria.

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