LA BUSTA PAGA ATTUALE DEI DEPUTATI. Ognuno dei 90 onorevoli dell’Ars incassa 5.101 euro netti di stipendio base a cui aggiunge 3.500 euro al mese di diaria e 3.180 euro al mese di rimborso spese per l’attività politica (da rendicontare). Il totale in busta paga è di 11.780 euro netti. I grillini rinunciano a gran parte dello stipendio e trattengono solo 2.500 euro più le spese effettivamente sostenute.
I GETTONI EXTRA. Un presidente di commissione (ce ne sono 8) aggiunge 2.089 euro lordi al mese come indennità di carica. E anche i vicepresidenti (mediamente due per ogni commissione) aggiungono 522 euro lordi al mese. Al segretario di commissione un extra di 261 euro lordi. I bonus più ricchi vanno ai 4 deputati segretari del Consiglio di presidenza (2.089 euro), ai due questori (2.924 euro lordi al mese extra), ai due vicepresidenti dell’Ars (3.244 euro lordi al mese) e al presidente dell’Ars (4.866 euro lordi al mese). L’indennità di carica del presidente dell’Ars va anche al presidente della Regione.
I CONTRIBUTI. Ogni deputato riceve anche altri contributi normalmente destinati alle spese di viaggio per raggiungere l’Ars. Chi arriva da una distanza di meno di 100 km incassa 6.646 euro annui, chi arriva da oltre 100 km prende 7.989 euro. I deputati residenti a Palermo incassano un’indennità di trasporto da 3.323 euro annui.
IL DECRETO MONTI. In tutta Italia i consiglieri regionali guadagnano 11.100 euro lordi al mese, che al netto equivalgono mediamente a 8.300 euro. Lo stipendio è composto da una indennità base (tassata) e una diaria omnicomprensiva di tutti i vecchi contributi extra e che non è tassata. Più alta è la seconda voce rispetto alla prima (come avviene in Calabria), maggiore è il netto in busta paga. Monti ha previsto bonus aggiuntivi molto inferiori a quelli applicati oggi all’Ars e per meno cariche: 1.500 euro lordi per i presidenti di commissione, 2.700 per il presidente dell’Ars e della Regione. GIA. PI.