PALERMO. «Sono pronto a dimostrare che si può tagliare un altro miliardo di spese senza fare macelleria sociale. Sono soldi che toglieremo al sistema della corruzione, spiegherò all’Ars come faremo»: questo dirà Rosario Crocetta domani, nel giorno in cui il Parlamento sarà chiamato a votare la mozione di sfiducia presentata dai grillini e appoggiata dal Pdl.
La mozione dovrebbe avere i 14 voti dei grillini e un’altra quindicina dovrebbero arrivare dalle opposizioni di centrodestra (Lista Musumeci, Pdl e Cantiere Popolare). Per questo il presidente dice di non temere la mozione: «Non sono attaccato alla poltrona». Ma invita il Parlamento a riflettere: «Ci si rende conto di cosa significherebbe far cadere questo governo e andare a nuove elezioni? Si vuole davvero l’ingovernabilità? Si vuole perdere i fondi europei, che non riusciremmo più a spendere entro fine anno? E si vuole davvero mandare a casa i precari, a cui non riusciremmo a rinnovare i contratti a fine anno?». Crocetta anticipa che traccerà in aula, prima del voto, un bilancio della sua azione: «Ho ereditato una Regione sull’orlo del default e adesso perfino le agenzie di rating ci riconoscono che siamo fuori pericolo. Già questo salverebbe il bilancio di un quinquennio, invece io vengo chiamato a rispondere dopo un solo anno di governo. Non temo il Parlamento ma non mi si dica che un solo anno è un tempo sufficiente a valutare un presidente eletto dal popolo».
Non gli va giù la presentazione della mozione di sfiducia: «Non è carino che i miei due sfidanti stiano provando a sovvertire l’esito delle urne». E ammette, Crocetta, che anche il supporto alla mozione annunciato dal Pdl attraverso il coordinatore regionale Dore Misuraca lo ha stupito: «Mi aspettavo che il Pdl dicesse no. Se invece vota la mozione significa che non è una forza responsabile. Sarebbe una mossa non priva di conseguenza». Secondo il presidente della Regione ci sono apparati e lobby danneggiati dalle denunce sulla corruzione: «C’è un ventre molle a Palermo che continua a ribellarsi alle battaglie che questo governo sta portando avanti. Lo leggo perfino nei blog, dove ci sono commenti che difendono addirittura la mafia». Secondo Crocetta in Sicilia non c’è la percezione dei risultati raggiunti: «Abbiamo già tagliato la spesa della sanità senza ridurre l’assistenza. Qualcuno si è accorto che quest’anno i forestali non hanno fatto neppure una giornata di sciopero e che non ci sono stati incendi? Purtroppo di queste cose si accorgono solo gli osservatori internazionali come le agenzie di rating o il New York Times e il Sunday Times che hanno dedicato a noi ampio spazio nelle loro edizioni». Al Sunday Times il presidente ieri ha dichiarato di non poter escludere che dietro il suo incidente in cui sono rimasti feriti gli agenti di scorta «possa esserci la mafia».
Ma è ancora al voto di fiducia che guarda nella sua domenica di relax sul mare di Tusa: «Propongo a tutte le forze parlamentari democratiche un patto istituzionale per non fermare lo sviluppo. Togliamo un miliardo alla corruzione per darlo alle imprese e ai bisognosi. Si può fare riducendo i fondi della formazione, evitando che quelli per la comunicazioni finiscano nelle mani di faccendieri e togliendo gli sprechi nella sanità».