PALERMO. La norma che impone ai sindaci di assumere esperti esterni al costo di 300 euro al giorno per assegnare le gare d’appalto sarà modificata. Il presidente Rosario Crocetta lo ha assicurato ai vertici dell’assessorato alla Famiglia, che ieri a loro volta lo hanno comunicato ai sindaci riuniti d’urgenza per evitare il rischio di perdere i soldi europei.
Il caso è esploso qualche giorno fa. Una legge del 2011 rimasta pressocchè inattuata fino alla fine del gennaio scorso impone ai sindaci di affidare all’esterno l’esame dei progetti pervenuti per la gare d’appalto. Ingegneri, architetti, avvocati vanno scelti per sorteggio da un elenco di 179 nomi stilato dall’assessorato regionale alle Infrastrutture e costano, appunto, 300 euro ciascuno al giorno. Ma i sindaci - secondo quanto denunciato in primis dal Comune di Marsala - non hanno i soldi per pagare queste somme e ciò sta rallentando l’assegnazione delle gare «anche perchè i commissari tendono ad allungare i tempi e il numero di sedute per incassare di più». Per questo motivo l’assessorato alla Famiglia ha registrato un forte ritardo nella tabella di marcia per l’investimento dei fondi europei, circa 110 milioni per il recupero di aree disagiate e per l’erogazione di servizi.
Ai sindaci convocati ieri, la dirigente Antonella Bullara ha rivelato che «si è deciso di modificare la norma. Non è ancora chiaro se taglieremo i compensi o troveremo altre soluzioni per alleggerire il peso a carico dei Comuni. Ma il problema verrà superato, probabilmente già con un emendamento alla Finanziaria». Ma sempre ieri è arrivata la protesta dell’Associazione regionale liberi ingegneri professionisti e architetti. Secondo il presidente, Elio Caprì, sarebbe già possibile ridurre il compenso degli esperti fino a 100 euro a seduta: «È vero che il regolamento attuativo della legge del 2011 parla di 300 euro a seduta, ma c’è anche un parere della quinta sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici che permette di fissare il compenso a 100 euro a seduta. Ogni sindaco ha la facoltà di pagare alla tariffa più bassa».
Per Caprì inoltre «le spese per questa commissione devono trovare copertura nei fondi destinati al progetto». Circostanza che i sindaci contestano: «I fondi europei sono stati programmati prima di questa legge e non prevedono copertura per questa spesa» ha scritto Giulia Adamo, primo cittadino di Marsala che chiede di riaffidare l’incarico ai tecnici comunali. Secondo Caprì, finora c’è stata una certa approssimazione da parte dei sindaci che hanno pagato troppo facilmente parcelle più alte di quelle che avrebbero potuto pagare. E l’assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta precisa che «in ogni caso il compenso per ogni membro della commissione non può superare i 10 mila euro. Troveremo una soluzione. Questa norma è una specificità siciliana che non esiste nel codice degli appalti nazionali».
Da Reggio in su il ricorso all’esterno non è obbligatorio: è previsto solo se non ci sono professionalità interne. Ma Caprì solleva anche un altro problema, quello della prevenzione del rischio di infiltrazioni negli appalti: «La norma del 2011 costituisce un modo per garantire un’assoluta trasparenza nella partecipazione alle commissione, evitando che ogni sindaco si scelga i membri che poi decideranno a chi assegnare i lavori o i servizi».
La filosofia della legge, come ha ribadito anche Bartolotta, è quella di evitare che i tecnici del Comune incaricati - come in passato - di aprire le buste di gara vengano fatti oggetto di pressioni. Ma per il sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo, «non si comprende perché il presidente della commissione di gara debba essere individuato fra i dirigenti del Comune, mentre i membri esperti devono essere pagati e presi dall'esterno pur avendo dipendenti esperti nei rispettivi settori».
Consulenti troppo cari, Crocetta cambia la legge
La norma che impone ai sindaci di assumere esperti esterni al costo di 300 euro al giorno per assegnare le gare d’appalto sarà modificata. Per questa vicenda l’assessorato alla Famiglia ha registrato un forte ritardo nella tabella di marcia per l’investimento dei fondi europei, circa 110 milioni per il recupero di aree disagiate e per l’erogazione di servizi.
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