ROMA. Sandro Bondi rassegna, nelle mani di Berlusconi e Alfano, le dimissioni da coordinatore nazionale, non perchè si senta «colpevole» di qualcosa ma, dice, «per sottrarmi ad attacchi e denigrazioni personali che fanno parte della peggiore politica». Bondi sostiene di essere fiducioso nelle scelte che faranno i vertici del Pdl.