ROMA. Dalle misure urgenti per centrare il pareggio di bilancio nel 2013 alle grandi riforme: liberalizzazioni, privatizzazioni, mercato del lavoro, pensioni. Oggi Mario Monti, premier e ministro ad interim dell'Economia, presenterà il suo programma al Parlamento e toglierà il velo sulle misure in cantiere per placare la speculazione dei mercati, ma anche per rilanciare la crescita del Paese.
Un'agenda dunque prevalentemente, almeno in questa prima delicatissima fase, economica. Il passaggio di consegne a Via XX Settembre tra l'ex ministro Giulio Tremonti e Monti c'é stato ieri sera subito dopo il Consiglio dei ministri: un incontro cordiale, di circa mezz'ora, dietro la celebre scrivania di Quintino Sella. Punto di riferimento del programma economico del nuovo governo sarebbe la lettera inviata quest'estate dalla Bce al governo in cui si chiedevano misure drastiche e impopolari. E' atteso dunque l'annuncio di quei "sacrifici ma con equità" ai quali Monti avrebbe fatto riferimento già negli incontri con le parti sociali. La manovra aggiuntiva, che si aggiungerebbe ai due decreti estivi e alla legge di stabilità, e che sarebbe necessaria per centrare il pareggio di bilancio nel 2013, potrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 miliardi di euro e dovrebbe prevedere nuovi tagli alla spesa ma anche nuove entrate. Al momento sembrerebbe più probabile un ritorno dell'Ici rispetto alla patrimoniale. Ma sono già annunciate misure contro i "privilegi", ed è da immaginare che si metterà mano ai costi della politica. Poi le misure di rilancio, e il super-ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture, Corrado Passera, ha già annunciato le sue parole d'ordine: "Sviluppo sostenibile e posti di lavoro". La spinta alle liberalizzazioni e alla concorrenza dovrebbe essere quindi il cavallo di battaglia per la crescita. Ecco tutte le questioni aperte.
PENSIONI. E' probabile un intervento sull'estensione del contributivo pro rata per tutti. Ma non è escluso che a questa misura si affianchi, come più volte auspicato dal neo ministro Elsa Fornero, l'introduzione di una fascia flessibile per l'uscita tra i 63 e i 70 anni per uomini e donne (chiaramente chi resterà al lavoro più a lungo riceverà un assegno più sostanzioso). E' inevitabile dopo il pressing dell'Europa una stretta sulle anzianità, bloccando di fatto il pensionamento prima dei 60 anni.
LIBERALIZZAZIONI. Si punterebbe a una maggiore concorrenza in diversi settori, dal commercio ai trasporti, ai servizi.
PRIVATIZZAZIONI. Potrebbe esserci un'accelerazione sulle municipalizzate con una progressiva uscita del pubblico dai servizi locali.
PATRIMONIO. Per far fronte al debito, a quota 1.900 miliardi di euro, Monti potrebbe da subito annunciare un piano di dismissioni di asset non strategici. A livello europeo Monti invece non ha mai nascosto il suo favore per gli Eurobond.
PATRIMONIALE. All'esame l'ipotesi di una tassa sui grandi patrimoni, oltre un milione di euro. Secondo quanto si apprende, questa potrebbe però essere una carta che il governo non giocherebbe nell'immediato ma solo successivamente, se necessario.
ICI. Più probabile invece il ritorno dell'Ici, l'imposta comunale sugli immobili, anche sulla prima casa. Potrebbe anche essere messa in cantiere la revisione delle rendite catastali.
TAGLI ALLA POLITICA. Monti ha annunciato che uno degli obiettivi del nuovo governo è la lotta ai privilegi. E' immaginabile una stretta ai costi della politica.
LAVORO. Possibili misure per garantire una maggiore flessibilità.
FISCO. Alleggerire il carico fiscale su lavoro e imprese: è uno degli obiettivi. Oggi però la Corte dei Conti, riferendosi alla crisi e alle manovre che ci sono state, ha evidenziato come "la riforma sia stata spiazzata dagli eventi". E che dunque ora servirà per fare cassa più che per riequilibrare il sistema fiscale.
Governo, oggi la fiducia in Senato
Monti presenterà il suo programma per rilanciare la crescita del Paese. Dall’Ici alle pensioni, ecco tutte le questioni aperte
Caricamento commenti
Commenta la notizia