PALERMO. La Regione taglia le autoblù. Annunciata in piena estate, scatta da lunedì la riduzione di trenta dei 155 mezzi destinati ad autisti e assessori. Ma non è riuscito, il governo, a ridurre il numero degli autisti che resteranno 138 e percepiranno ancora un incentivo di 750 euro al mese (lo stipendio è di 1.500 netti). Il risparmio effettivo si ferma dunque a 200 mila euro all’anno.
Si è rivelata meno semplice del previsto la manovra a cui è stata chiamata l’assessore alla Funzione pubblica, Caterina Chinnici. Anche perchè l’iniziale intenzione di tagliare - messa nero su bianco a metà agosto dal governo - si è scontrata con contratti di lavoro e di fornitura. Ecco dunque che per eliminare le 30 autoblu bisognerà attendere formalmente la scadenza dei relativi contratti di noleggio o leasing: «I primi - precisa Walter Burrescia, dirigente dell’autoparco - vanno in scadenza fra novembre e gennaio. Gli altri gradatamente per tutto il 2012». Ogni autoblù a noleggio costa 600 euro al mese. Alla fine resteranno 125 autoblu e dovrebbe almeno ridursi la spesa per il carburante, che si aggira sui 540 mila euro l’anno. Anche se questo non si può dire a priori, visto che non si può prevedere quanto cammineranno in più i mezzi rimasti.
Di sicuro invece cambiano le assegnazioni delle auto rimaste. Perdono l’autoblu esclusive i dirigenti generali e i capi degli uffici di gabinetto. La mantengono gli assessori e restano anche alcune autoblu in ogni capoluogo di provincia per le esigenze degli uffici intermedi locali. In pratica, spiegano alla Funzione pubblica, il dirigente del dipartimento o il capo di gabinetto dovranno recarsi al lavoro col proprio mezzo e poi da lì, quando ci saranno esigenze di servizio, chiamare un autista che lo accompagni nelle varie destinazioni fuori sede. Ieri non è mancato il malumore fra i dirigenti generali. Per la Chinnici tuttavia «la nuova organizzazione permette di ridurre i costi e garantire funzionalità al servizio».
Ma il malumore più diffuso è quello degli autisti. La Regione ne ha per ora 138, che sostano stabilmente sotto ogni assessorato in cui c’è il dirigente o l’assessore a cui sono assegnati. Da lunedì si cambia. Ma il piano iniziale è stato già modificato: prevedeva che gli autisti facessero base, tutti, all’autoparco e che entrassero in azione ogni qual volta da un assessorato partisse una chiamata di servizio. Ciò avrebbe ridotto l’orario di lavoro e di conseguenza l’incentivo di 750 euro, che viene pagato forfettariamente perchè comprende anche i sabati e le domeniche.
La soluzione intermedia individuata è quella di assegnare i vari autisti ai dipartimenti di competenza come normali lavoratori e rideterminare il loro piano di lavoro: in questo modo non prenderanno più - spiegano alla Funzione pubblica - un’indennità omnicomprensiva ma lo straordinario che più o meno si aggirerà sulla stessa cifra. La Regione prevede comunque di ricontrattare il lavoro degli autisti e di ridurne o il numero o l’orario di impiego. Ma questo passa da una contrattazione con i sindacati che è ancora in corso.